La diffusione della Legionella è un problema di livello mondiale, ma grazie all’analisi ambientale è possibile contrastarla
La Legionellosi è una delle infezioni batteriche più temute al mondo, tanto che non rappresenta solo un pericolo per l’Italia: l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha avviato una sorveglianza speciale per monitorare la sua diffusione nel mondo.
Attraverso l’analisi ambientale si può studiare il modo in cui si propaga la Legionella, il ceppo di batteri che causa la legionellosi. A questo genere di microrganismi appartengono oltre 50 specie, tra cui la Legionella pneumophila, la più nociva e la responsabile della maggioranza di casi europei di contagio.
L’analisi per ricercare i batteri viene effettuata su varie matrici e riguarda sia le acque, sia l’aria, ma la diffusione è strettamente legata al primo elemento, infatti falde idriche, corsi d’acqua, laghi, impianti idrici, sorgenti e terme sono ambienti ideali per questi microrganismi. In generale tutti i luoghi a stretto contatto con l’acqua sono potenzialmente a rischio.
La Legionella prolifera tra i 25° e 42° C e, una volta che la contaminazione è in atto, può diffondersi attraverso l’aria o l’acqua stessa, dunque i luoghi pubblici frequentati quotidianamente sono particolarmente a rischio.
Secondo gli ultimi dati del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Ecdc), sono stati 7034 nel 2015 i casi di Legionellosi che hanno riguardato l’Ue, l’Islanda e la Norvegia, e di questi il 69% è stato riportato da quattro Paesi: Francia, Germania, Italia e Spagna. Sempre nell’anno 2015, il tasso di notifica nei Paesi Ue è stato il più alto mai registrato: si tratta di 1,37 casi per 100 mila abitanti.
Tenendo in considerazione questi dati, la gravità della situazione è evidente ed è proprio per questo motivo che i laboratori di analisi diventano sempre più fondamentali. Le indagini svolte, sia di tipo qualitativo che quantitativo, devono riguardare sia l’aria che l’acqua, perché la Legionella si moltiplica facilmente in tutte le zone dov’è presente un ristagno di H2O.
Per escludere la possibilità di contaminazione, tutte le strutture a rischio devono effettuare controlli costanti, non solo per tutelare gli eventuali ospiti, ma anche per i lavoratori che quotidianamente frequentano certi tipi di ambienti.
Se dovesse essere riscontrata la presenza di questo ceppo batterico, sarà obbligatoria una fase di pulizia e di sanificazione dell’impianto, seguita da un controllo di verifica.
Senza la ricerca e l’analisi ambientale sarebbe molto più difficile prevenire e arginare la diffusione della Legionellosi.