Secondo un recente studio dell’Università Sorbona, l’elevato consumo di emulsionanti alimentari – ampiamente utilizzati nei cibi lavorati a livello industriale – può accrescere il rischio di malattie cardiovascolari.
Un elevato consumo di emulsionanti alimentari, parte del gruppo di additivi “E number”, impiegati negli alimenti lavorati industrialmente, aumenta il rischio di ictus e infarti. Lo affermano i risultati di un recente studio realizzato dai ricercatori dell’Università Sorbona di Parigi, le cui evidenze sono state pubblicate sulla rivista scientifica “The British Medical Journal”.
I dati provengono da un campione di circa 95mila persone con un’età media di 43 anni, che sono state studiate per un periodo di sette anni.
Gli emulsionanti alimentari – mono e digliceridi degli acidi grassi, amidi modificati, lecitine, carragenina , fosfati, gomme e pectine – sono molto utilizzati in prodotti di pasticceria preconfezionati come torte, gelati, cioccolato, e altri prodotti pronti al fine di migliorarne l’aspetto, il sapore, la consistenza e la durata di conservazione.
I ricercatori francesi hanno cercato di valutare le associazioni tra l’esposizione agli emulsionanti e il rischio di malattie cardiovascolari, comprese le malattie coronariche e cerebrovascolari, che colpiscono la circolazione sanguigna e i vasi sanguigni di cuore e cervello. Dopo sette anni, è risultato che un maggiore consumo totale di cellulose (E460-E468), cellulosa (E460) e carbossimetilcellulosa (E466) è legato a un incremento del rischio di malattie cardiovascolari; un maggior consumo di mono e digliceridi degli acidi grassi (E471 ed E472) a un incremento del rischio di tutti gli eventi studiati. Risultano inoltre correlati a maggior rischio anche E472b e E472c, come pure un alto consumo di fosfato trisodico (E339).
Secondo gli studiosi, i risultati della ricerca sono a tal punto rilevanti da “contribuire a una rivalutazione delle normative sull’uso degli emulsionanti alimentari nell’industria per proteggere i consumatori”.