Il progetto ha come obiettivo primario lo sviluppo di un biosensore all’avanguardia destinato al rilevamento dell’OTA, con l’obiettivo di ridurre il rischio connesso alla presenza della micotossina nella filiera alimentare.
In un’epoca caratterizzata dai crescenti impatti del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici, la sicurezza alimentare si afferma come priorità urgente. I cambiamenti climatici in atto, infatti, oltre ad aver contribuito al degrado del territorio e al calo di rendimento delle colture, hanno innalzato il rischio per la sicurezza alimentare determinato dalla contaminazione da sostanze chimiche e biologiche, con effetto tossico e spesso anche cancerogeno per uomini e animali. Tra questi contaminanti si annoverano le micotossine, tossine prodotte da funghi parassiti delle piante o agenti di ammuffimento delle derrate.
Il progetto OTASens è destinato a portare innovazione e miglioramenti significativi nel campo della sicurezza alimentare e del benessere animale per il settore suinicolo, con particolare riferimento alle produzioni locali e non solo. Finanziato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ed in particolare dal Fondo per il Programma Nazionale di Ricerca e Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN2022 PNRR), OTASens si caratterizza per la multidisciplinarietà e la sinergia di qualificati esperti provenienti da diverse istituzioni, tra cui il Cnr-Ispa, l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e l’Università degli Studi della Basilicata. Ciò che rende il progetto OTASens ancora più significativo è la sua natura collaborativa e interdisciplinare; dove un consorzio di esperti e istituzioni di rilievo, inclusi partner industriali, lavorano insieme per affrontare una sfida cruciale nella sicurezza alimentare.
Il progetto coordinato da Giuseppina Avantaggiato, ricercatrice esperta nel campo della sicurezza di alimenti e mangimi, vede la partecipazione di:
– per il Cnr-Ispa, Donato Greco e Vito D’Ascanio, entrambi esperti nello sviluppo e nella validazione di metodi tradizionali e innovativi per l’analisi di micotossine e di strategie di detossificazione; Elisa Santovito, esperta nello sviluppo di biosensori per l’analisi degli alimenti;
– per l’Università degli studi di Bari, Simona Sanzani e Antonio Ippolito del Dip.to di Scienze del Suolo della Pianta e degli Alimenti , patologi vegetali specializzati nel controllo dei funghi micotossigeni in post raccolta; Vincenzo Tufarelli del Dip.to di Produzione Animale, esperto nel campo dell’alimentazione animale, della digestione, e delle caratteristiche nutrizionali degli alimenti destinati agli animali; Giovanni Lentini del Dip.to di Farmacia, esperto nell’analisi di composti chirali biologicamente attivi e di metodologie ecosostenibili per l’estrazione di analiti da matrici complesse;
– per l’Università della Basilicata Francesco Genovese, della Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari ed Ambientali, esperto in Ingegneria Agraria e nello sviluppo e messa a punto di tecniche e sensori innovativi per il controllo dei processi produttivi agro-industriali.
Obiettivo fondamentale del progetto OTASens è lo sviluppo di una piattaforma biosensoristica, innovativa, progettata per offrire un’analisi rapida, economica ed accurata dell’ocratossina A (OTA) in diverse matrici agro-alimentari (tra cui i mangimi) e in campioni biologici di suini esposti alla tossina. L’OTA è principalmente prodotta da funghi dei generi Aspergillus e Penicillium, che possono contaminare una varietà di alimenti, compresi cereali, carni, insaccati, frutta secca e altri prodotti alimentari.
L’OTA rappresenta una seria minaccia per la sicurezza alimentare, essendo conosciuta per la sua tossicità sia per gli esseri umani (è infatti classificata come potenzialmente cancerogena per l’uomo) che per gli animali. La sua capacità di contaminare una vasta gamma di prodotti alimentari e la sua persistenza nelle catene alimentari la rendono una preoccupazione significativa per la sicurezza alimentare. Pertanto, il rilevamento rapido e accurato dell’OTA è di fondamentale importanza per garantire la sicurezza degli alimenti e proteggere la salute umana e animale.
Il progetto ha come obiettivo primario lo sviluppo di un biosensore all’avanguardia destinato al rilevamento dell’OTA, con l’obiettivo di ridurre il rischio connesso alla presenza di questa micotossina nella filiera alimentare. Il biosensore sviluppato nel progetto sarà integrato con tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale e gli algoritmi informatici di apprendimento automatico, che saranno impiegati per analizzare i dati acquisiti dal dispositivo, migliorando così la precisione delle misurazioni. L’integrazione di tali tecnologie contribuirà a rendere il sistema più automatizzato e preciso, consentendo anche di gestire grandi quantità di dati in tempo reale. Queste innovazioni sono fondamentali per garantire un monitoraggio più efficiente della contaminazione da micotossine lungo l’intera catena di produzione suinicola, seguendo un approccio from farm to fork. L’obiettivo finale di questa iniziativa è preservare e proteggere la salute umana e animale, oltre a migliorare la qualità delle produzioni alimentari.
Infine, l’impiego del biosensore sviluppato nell’ambito del progetto OTAsens consentirà di effettuare una prima valutazione dell’esposizione individuale degli animali all’OTA nei principali allevamenti suinicoli della regione Puglia. Il progetto OTAsens potrebbe quindi fungere da catalizzatore per migliorare la redditività di un settore in crescita nel Sud Italia, come quello della suinicoltura.
Credits: foto del kick-off meeting, CNR-ISPA | news CNR-ISPA