La sottoscrizione del manifesto sarà testimonianza dell’impegno preso da ciascun medico per un uso appropriato degli antibiotici e una corretta informazione di pazienti e cittadini
“Antibiotici, meno e meglio“. È il Manifesto messo a punto da Altroconsumo e Slow Medicine all’interno del progetto “Fare di più non significa fare meglio – Choosing Wisely Italy“, insieme a 16 società scientifiche di medici, infermieri, farmacisti e veterinari impegnate da tempo in una campagna per ridurre l’utilizzo di esami, farmaci e trattamenti non necessari.
La sottoscrizione del manifesto sarà testimonianza dell’impegno preso da ciascun medico per un uso appropriato degli antibiotici e una corretta informazione di pazienti e cittadini: il manifesto riporterà, infatti, il nome e la foto del camice bianco o dell’équipe che lo sottoscrive e potrà essere esposto in studi medici e ambulatori, reparti ospedalieri e farmacie. I medici potranno diffondere anche sui social il loro impegno, postando il manifesto con la loro foto attraverso l’hashtag #menoemeglio.
“Come organizzazione di consumatori – commenta Ivo Tarantino, responsabile Relazioni esterne Altroconsumo – siamo impegnati da anni su questo tema da più punti di vista. Dai test che conduciamo sulle carni, ai consigli pratici in casa e in cucina a questo Manifesto intendiamo contribuire in maniera concreta alla risoluzione del problema. Vogliamo che, anche attraverso l’impegno dei medici, i cittadini siano sempre più informati e consapevoli sui rischi connessi all’uso eccessivo e improprio di questi farmaci“, sottolinea.
“Il progetto ‘Fare di più non significa fare meglio – Choosing Wisely Italy’ è stato lanciato in Italia da Slow Medicine – spiega Sandra Vernero, medico, vicepresidente di Slow Medicine e coordinatrice di Choosing Wisely Italy – ed è inserito in un vasto movimento internazionale. Con 250 raccomandazioni definite dalle società scientifiche, rappresenta un’assunzione di responsabilità dei medici e degli altri professionisti nei confronti di esami, farmaci e trattamenti che non sono necessari e possono provocare danni, tra cui le prescrizioni inappropriate di antibiotici“. “Siamo sicuri – prosegue – che i medici italiani aderiranno a questa campagna che testimonia il loro impegno a utilizzare gli antibiotici con prudenza e a informare pazienti e cittadini della minaccia rappresentata dalle crescenti antimicrobico resistenze“.
Secondo il rapporto Sanità Ocse 2019, l’Italia è seconda per numero di prescrizioni di antibiotici nelle cure primarie. Il nostro è anche tra i Paesi europei con il maggior numero di morti da batteri resistenti agli antibiotici (più di 10.000 ogni anno), con un andamento in crescita.
“Molti fattori – dice Guido Giustetto, medico di medicina generale e presidente dell’Omceo di Torino – influenzano la decisione del medico di prescrivere un antibiotico e possono far disattendere le buone pratiche, dall’incertezza diagnostica alle lacune conoscitive, dalle richieste del paziente al poco tempo da dedicare per assicurare l’aderenza alle terapie. Inoltre, molti medici non sono stati specificamente formati all’uso appropriato degli antibiotici. Per questi motivi Fnomceo sta dedicando all’uso degli antibiotici molte risorse attraverso la formazione medica continua e contemporaneamente l’informazione ai cittadini“.
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