Il 2024 parte all’insegna di nuove tecniche e strumentazioni che l’Istituto ha implementato per migliorare ulteriormente la precisione nel colpire il tumore.
L’IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri riporta che gli ultimi dati Airtum (Associazione italiana registri tumori) registrano, solo in Italia, 395.000 nuovi casi di cancro nel corso del 2023, in aumento rispetto all’anno precedente. Un dato preoccupante che sottolinea l’importanza della prevenzione e della ricerca scientifica per individuare nuove cure per affrontare questa malattia ancora troppo diffusa.
Un impegno che il Mario Negri porta avanti da 60 anni attraverso l’attività dei Dipartimenti di Oncologia clinica e Oncologia sperimentale che lavorano in stretta sinergia. Approccio peculiare e distintivo della ricerca che da un lato mira a studiare i meccanismi con cui si sviluppano i tumori, i processi che possano ostacolarne la diffusione e a potenziare le terapie antitumorali; dall’altro punta a facilitare il passaggio delle conoscenze dal laboratorio al paziente. L’Istituto studia una vasta gamma di tumori, con particolare attenzione a quelli ginecologici, sarcomi, tumori toracici (polmone, mesoteliomi), tumori del pancreas, tumori rari come i timomi.
“Pensando ai risultati recenti, proprio nell’ambito di questo tumore raro della cavità toracica che colpisce una persona su un milione ogni anno, – spiega Massimo Broggini, Responsabile del Dipartimento di Oncologia sperimentale – nel 2023 abbiamo ottenuto risultati significativi con lo studio RELEVENT, che è riuscito, grazie alla partecipazione di diversi ospedali italiani, a coinvolgere 41 pazienti italiani con carcinoma timico avanzato, mostrando risultati promettenti nell’uso del farmaco ramucirumab in aggiunta alla chemioterapia standard, con una risposta superiore alle aspettative”.
“Un secondo studio presentato al congresso oncologico ESMO a Madrid – continua Valter Torri, Responsabile del Dipartimento di Oncologia Clinica – riguarda invece il tumore dell’endometrio. Lo studio ATTEND, che ha coinvolto 551 pazienti, ha dimostrato che l’uso combinato dell’immunoterapico atezolizumab con la chemioterapia migliora la sopravvivenza nei pazienti con carcinoma dell’endometrio metastatico e ricorrente”.
Il 2024 parte all’insegna di nuove tecniche e strumentazioni che l’Istituto Mario Negri ha implementato per migliorare ulteriormente la precisione nel colpire il tumore. L’utilizzo della terapia genica tramite CRISPR, una potente tecnica che agisce come una vera e propria forbice molecolare, sarà lo strumento per comprendere quali geni sono cruciali per la crescita tumorale. Un’altra sfida che vedrà impegnati i ricercatori nel 2024 è comprendere i tempi di insorgenza della resistenza al trattamento farmacologico, monitorando attentamente come l’efficacia dei farmaci diminuisce nel tempo.
Non solo, grazie allo sviluppo di sistemi che consentono di valutare, in un singolo esperimento, l’attività antitumorale di oltre 2500 molecole già approvate e impiegate per trattare diverse patologie, i dipartimenti di Oncologia potranno aprire nuove prospettive in campo antitumorale favorendo il rapido impiego di farmaci già noti in altri contesti.
Infine, nel 2024 l’attività di ricerca in ambito oncologico del Mario Negri si arricchisce di una nuova start up AIRC. I Grant Start-Up Airc, di durata quinquennale, sono destinati a ricercatori che rientrano dall’estero per avviare il proprio laboratorio di ricerca in Italia. Diego Dibitetto, vincitore del Grant Start-Up, dall’Università di Berna (Svizzera) ha scelto i laboratori dell’Istituto Mario Negri per continuare la sua ricerca con questo nuovo finanziamento. La nuova unità che potrà creare consentirà di approfondire gli studi sui danni al DNA e sui meccanismi di riparazione e collaborerà in maniera sinergica con tutti i laboratori promuovendo ulteriormente lo sviluppo di terapie antitumorali sempre più mirate.