5 Ottobre ore 11 nell’Aula dei Filosofi della Sede centrale dell’Università di Parma
La prova scientifica non è solo un’appassionante soluzione da fiction in stile CSI, ma molto più concretamente un decisivo mezzo per l’accertamento della verità e la conseguente risoluzione di crimini, magari rimasti irrisolti per lungo tempo.
Dall’altro lato, però, il ricorso a questi strumenti fa sorgere molti quesiti di carattere etico, giuridico e sociale, connessi alla difficoltà di individuare un perfetto equilibrio tra sicurezza e libertà individuali. Per parlare della Banca Dati italiana del DNA e dello stato dell’arte sul tema si riuniranno il 5 ottobre nell’Aula dei Filosofi dell’Università di Parma i maggiori esperti del settore, chiamati a una giornata di studi dalla prof.ssa Lucia Scaffardi che, dopo lunghi periodi di ricerca all’estero sulla materia, ha recentemente dato alle stampe un volume proprio sul tema dell’uso (e del possibile abuso) di questi strumenti.
Il convegno “Giustizia genetica: la Banca Dati italiana del DNA”, organizzato nell’ambito delle iniziative del Dipartimento di Giurisprudenza, Studi Politici e internazionali con il contributo del Centro Universitario di Bioetica e della Fondazione Cariparma, sarà aperto alle 11 dai saluti del Rettore Paolo Andrei, del Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Studi Politici e internazionali Giovanni Bonilini e del Presidente del Centro Universitario di Bioetica Antonio D’Aloia. Vi parteciperanno tra gli altri il presidente del Comitato nazionale di Biosicurezza, Biotecnologie e Scienze della Vita Andrea Lenzi, la componente dell’Autorità per la protezione dei dati personali Licia Califano, il direttore della Banca Dati nazionale Renato Biondo, il comandante del Ris di Parma Giampietro Lago, il magistrato Giuseppe Gennari e i docenti Roberto Bartoli (Università di Firenze), Luca Lupària (Università Roma Tre), Susi Pelotti (Università di Bologna). La relazione conclusiva sarà affidata a Giovanni Canzio, primo presidente emerito della Corte di Cassazione.
Il comitato scientifico del convegno è formato dai prof. Alberto Cadoppi, Salvatore Cassibba, Rossana Cecchi, Antonio D’Aloia e Lucia Scaffardi.
Il convegno è in corso di accreditamento da parte dell’Ordine degli Avvocati ai fini della formazione professionale continua.