Orlandi, Presidente FNCF: “Bene, ma per Chimici e i Fisici non è sufficiente. Chiediamo al Governo come prossimo passo di attivare realmente le scuole di specializzazione per i Chimici e di intervenire sulla carenza di personale Fisico e Chimico nelle strutture sanitarie e in tutti gli enti pubblici”
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il Decreto Rilancio diventa legge. Il decreto prevede interventi, per un valore di 55 miliardi di euro, per limitare l’impatto economico dell’emergenza sanitaria su imprese, lavoratori con partite Iva, dipendenti, famiglie e terzo settore.
All’interno del testo, sono presenti anche degli emendamenti per i quali si è attivata anche la Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici (FNCF) e che valorizzano l’attività svolta da Chimici e Fisici in questo stato di emergenza sanitaria, e che vanno verso un concetto di parità tra le varie professioni sanitarie, in particolare nell’ambito della formazione e delle specializzazioni.
Bonus ECM esteso a tutti i professionisti sanitari
Il “bonus ECM” è esteso anche ai Chimici e Fisici che hanno continuato a svolgere la propria attività professionale nel periodo dell’emergenza derivante dal COVID-19 e grazie al quale si intendono già maturati di un terzo i crediti ECM del triennio 2020-2022. Sul tema era intervenuta anche la Commissione nazionale della formazione continua, di cui il Presidente della FNCF è membro, che con una delibera approvata in data 10 giugno 2020 chiedeva al Parlamento di intervenire estendendo il riconoscimento dei 50 crediti ECM a tutte le professioni sanitarie riconosciute dalla legge Lorenzin.
Estesa agli specializzandi non medici dell’ultimo anno la possibilità di accedere ai concorsi
Nel Decreto Rilancio è stata estesa la possibilità di accedere ai concorsi per la dirigenza sanitaria a partire dal penultimo anno di specializzazione anche per gli specializzandi non medici Chimici e Fisici. La Federazione tuttavia lamenta che per i Chimici, in particolare ancora a oggi e nonostante le proposte e le richieste presentate ai Ministeri competenti e al Governo, vi sia una carenza di attivazione di scuole di specializzazione di area non medica.
«Da anni si evidenzia un reale e proprio depauperamento di competenze di Chimici e Fisici, come avvenuto anche per altre professioni sanitarie, in relazione alle varie leggi di bilancio che hanno ridotto drasticamente le risorse economiche ed umane. – commenta il Presidente Orlandi – È necessario rivedere il fabbisogno di Chimici e Fisici, non sempre compreso a livello regionale, alla luce di questi ultimi avvenimenti che li hanno visti protagonisti, e porre rimedio definitivamente alla carenza di scuole di specializzazione di Chimici anche attivandone delle nuove più specifiche. Tale carenza comporta grosse difficoltà di accesso ai concorsi banditi in ambito sanitario e più in generale della pubblica amministrazione. Vi sono inoltre nuove scuole di specializzazioni quali quelle in ambito di valutazione del rischio chimico che potenzialmente possono essere riconosciute ed indirizzate come scuole di specializzazione di area non medica stante l’elevate conoscenze anche in campo sanitario che vengono portate avanti».
«Chiediamo nuovamente al Governo di ripristinare le posizioni e i ruoli di Chimici e Fisici all’interno delle strutture, dove non sono stati più nominati, a scapito della gestione delle tematiche specifiche, e prevedere alla luce dei futuri scenari del sistema economico e della salute di incrementare le assunzioni di Chimici e di Fisici – continua il Presidente. – Contestualmente ricordiamo l’importanza che le medesime strutture pubbliche anche a livello locale, tengano conto nell’affidamento di bandi di gara e di incarichi esterni delle competenze dei Chimici e dei Fisici in particolare per gli aspetti di natura ambientale, alimentare, tossicologica, sicurezza sul lavoro».