Determinazione di PFAS in alimenti: il metodo sviluppato e accreditato da Biochemie Lab 

29 Maggio 2023
PFAS

Un pacchetto analitico per la determinazione di PFAS nei prodotti carnei, ittici, nelle uova e nel latte, che copre interamente lo spettro degli alimenti normati con il recente Regolamento Europeo.

 

Le sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) rappresentano un gruppo di composti di sintesi utilizzati da diversi decenni in molte produzioni industriali, quali la realizzazione di pentole antiaderenti, indumenti idrorepellenti, tessuti antimacchia, cosmetici, schiume antincendio e prodotti resistenti a grasso, acqua e olio.

 

Infatti, la presenza nella struttura dei PFAS del legame carbonio-fluoro, uno dei legami più forti della chimica organica, conferisce a questi composti un’ottima impermeabilità ad acqua e grasso ed un’elevata stabilità chimica e termica.

Tuttavia, a causa del loro diffuso utilizzo e della loro resistenza alla degradazione, i PFAS sono stati classificati come inquinanti organici persistenti e vengono ritrovati spesso in matrici ambientali, quali acque e suoli, con la conseguente contaminazione di tutta la catena alimentare a causa, ad esempio, di terreni, acque e mangimi contaminati nelle coltivazioni e negli allevamenti. Inoltre, anche gli imballaggi e gli strumenti utilizzati nelle lavorazioni alimentari possono portare alla presenza indesiderata di PFAS negli alimenti.

Il possibile accumulo negli alimenti e la conseguente esposizione dell’uomo ai PFAS ha preoccupato negli ultimi anni l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) poiché studi scientifici hanno dimostrato che l’esposizione ad alcuni PFAS possa essere collegata ad effetti nocivi sulla salute dell’uomo e degli animali.

Come conseguenza, i quattro PFAS su cui si è incentrata la valutazione dell’EFSA, l’acido perfluoroottanoico (PFOA), l’acido perfluoroottansolfonico (PFOS), l’acido perfluorononanoico (PFNA) e l’acido perfluoroesano sulfonico (PFHxS) sono stati oggetto di un importante aggiornamento normativo sfociato nell’emanazione del Regolamento Europeo 2022/2388, in vigore dal 1 Gennaio 2023, che definisce i tenori massimi di PFOA, PFOS, PFNA e PFHxS in alcuni prodotti alimentari.

Considerata la criticità dell’analisi delle sostanze perfluoroalchiliche negli alimenti, Biochemie Lab ha sviluppato ed accreditato un metodo per la determinazione dei PFAS, con limite di quantificazione di 0.05 µg/kg, nei prodotti carnei, nei prodotti ittici, nelle uova e nel latte coprendo interamente lo spettro degli alimenti normati con il recente Regolamento Europeo.

Il metodo sviluppato permette il recupero quantitativo dei PFAS dagli alimenti attraverso la loro estrazione in solvente organico e la successiva analisi in cromatografia liquida accoppiata a spettrometria di massa tandem (LC-MS/MS). La validazione del metodo è stata eseguita secondo i criteri di accettabilità per accuratezza e precisione riportati nel “Documento Guida sui parametri analitici per la determinazione di sostanze per- e polifluoroalchile (PFAS) negli alimenti e nei mangimi” redatto nel 2022 da EURL POPs (European Union Reference Laboratory for Halogenated Persistent Organic Pollutants in Feed and Food).

Il pacchetto analitico proposto da Biochemie Lab prevede un gruppo di 21 composti compresi i 4 PFAS normati nel Reg. UE 2022/2388, i principali acidi perfluoroalchilici carbossilici (PFPeA, PFHxA, PFHpA, PFDA, PFUnA, PFDoA, PFTrA, PFTDA, PFHxDA, PFODA), perfluoroalchilici solfonici (PFBS, PFDS) e i cosiddetti PFAS emergenti (cC6O4, DONA, GenX, F-53B).

Il set di composti sottoposto ad analisi è stato studiato in modo da offrire una valutazione il più completa possibile delle contaminazioni dell’alimento analizzato, comprendendo sia i PFAS regolamentati di vecchia generazione, quali PFOS e PFOA, che i PFAS emergenti, attualmente utilizzati per la produzione di fluoropolimeri, quali GenX e cC6O4, il cui effetto sulla salute umana è ancora in fase di valutazione.

 

 

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