Dopo la carne sintetica arriva il latte sintetico: è a base vegetale

31 Agosto 2021
Beyond Meat

Il nuovo sostituto lanciato dal colosso Beyond Meat con il nome Beyond Milk verrà impiegato come alternativa al latte di origine animale e per la produzione di frullati, bevande a base di caffè o tè

 

Dopo Beyond Meat, il colosso della “carne non carne” è pronto a lanciare il “latte non latte”: il nuovo prodotto si chiamerà Beyond Milk e sarà un sostituto a base vegetale che verrà impiegato come alternativa al latte di origine animale e per la produzione di frullati, bevande a base di caffè o te.

 

Il marchio è stato depositato presso l’ U.S. Patent and Trademark Office, l’ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti, il 12 agosto e, dalla documentazione ufficiale si apprende che la domanda è stata presentata anche presso la European Community Trademarks (CTM) lo scorso 19 febbraio.

La scelta di Beyond Meat di lanciarsi nel mercato del latte vegetale potrebbe essere dettata dai dati degli analisti di Nielsen per questo settore alimentare che, come analizzato dal portale Food Dive, è cresciuto in modo considerevole durante la pandemia di Covid-19. I motivi sono i più diversi: da una parte c’è sicuramente la consapevolezza che troppa carne fa male alla nostra salute quanto agli animali, che conducono una vita di sofferenze prima di finire nei macelli. Ma soprattutto, molti si preoccupano dell’ambiente e della crisi climatica che ci sta investendo – e il passaggio ad un’alimentazione vegana sembra essere una strategia che possiamo adottare tutti noi per fare qualcosa di concreto per provare a salvare il Pianeta.

I prodotti Beyond Meat si basano sulla produzione di alimenti alternativi alla carne, come le crocchette di ‘pollo vegetale’ o i burger di ‘finta carne’. L’obiettivo dell’azienda è trovare un modo migliore per nutrire il futuro che non danneggi l’ambiente ed il clima e che non faccia male agli animali: i prodotti sono pensati per aiutare le persone a mangiare in maniera più salutare, contrastare il cambiamento climatico, preservare le risorse naturali, aiutare gli animali a vivere una vita migliore.

Ora il nuovo brevetto riguarderà la produzione di bevande, frullati, the e caffè a base di latte. Non è il primo brevetto dedicato al mondo del latte ‘non-latte’: anche l’azienda NotMilk si è specializzata nella produzione di latte di avena che – assicurano i produttori – è praticamente indistinguibile dal latte di mucca; Elmhurst, invece, propone diversi tipi di ‘latte’ a base di frutta secca (come mandorle, nocciole, anacardi) e di cereali (soia e avena). L’azienda, insomma, si inserisce in una fetta di mercato già piuttosto affollata e spera che l’associazione con il brand della carne (l’uso del termine Beyond evoca proprio questa connessione).

 

 

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