Per effettuare l’esplorazione di un tratto del Canale Molinasso di Vercelli è stato fondamentale l’apporto dei dispositivi di protezione personale e rilevazione gas della multinazionale tedesca.
Un’iniziativa di altissimo spessore artistico e archeologico quella che si è svolta sabato 31 marzo a Vercelli, città che vanta numerosi resti romani, alcuni dei quali, come il Canale Molinasso, coperti nel corso degli anni.
L’esplorazione, condotta da Luigi Bavagnoli, presidente dell’associazione Te.S.e.s. di Vercelli e dall’assessore comunale alla Protezione Civile, Carlo Nulli Rosso, ha avuto un duplice scopo: da una parte quello di condurre un’indagine per limitare il rischio idrogeologico e dall’altra quello di raccogliere attraverso documentazione video-fotografica e appositi sistemi di rilievi in pianta, informazioni utili da condividere con storici, studiosi e archeologi.
Per effettuare questa indagine in un tratto di canale fino a oggi inesplorato, la prima preoccupazione da parte dell’Amministrazione Comunale è stata quella di mettere in sicurezza gli operatori e ciò è stato reso possibile grazie alla presenza dei dispositivi di protezione personale e rilevazione gas messi a disposizione da Dräger.
Dopo avere effettuato una prima analisi dell’aria con il rilevatore Dräger X-am 8000, in grado di misurare contemporaneamente fino a sette gas tossici e infiammabili, Luigi Bavagnoli e Carlo Nulli Rosso hanno indossato la tuta di protezione Dräger SPC 3800 (che offre una protezione completa: dalle soluzioni alcaline e acidi inorganici fino alle sostanze chimiche organiche allo stato liquido), l’autorespiratore Dräger PSS 4000 con bombola da 300 atmosfere e la maschera a pieno facciale Dräger FPS 7000.
Inoltre per comunicare tra loro durante l’esplorazione i due operatori si sono avvalsi di FPS-COM 7000, sistema di comunicazione a mani libere completamente integrato nella maschera, che ha consentito loro di svolgere anche tutte le altre operazioni senza dover pensare al collegamento radio.
“Siamo fieri e onorati, ha dichiarato Giampiero Moroni, marketing manager Dräger Italia, di avere preso parte a questa importante iniziativa: i dispositivi Dräger che sono scesi in campo hanno avuto la doppia funzione di rilevare la presenza di potenziali sostanze nocive e di mettere in sicurezza gli operatori durante il loro prezioso compito. Dräger vanta una lunga esperienza relativa all’accesso in spazi confinati e siamo felici che il nostro supporto abbia contribuito al successo dell’impresa”.