Ecco come l’utilizzo delle lampade a raggi UV-C può contrastare il diffondersi delle infezioni batteriche
Corsie, sale d’attesa, sale di degenza, cucine ed altre aree ospedaliere, anche se pulite e disinfettate ogni giorno possono essere un grosso veicolo per le infezioni batteriche. Ma tutti questi locali possono essere bonificati irradiandoli con le lampade UV-C, seguendo però scrupolosamente i metodi previsti per la disinfezione dell’aria.
In altre aree ospedaliere, quali maternità, sale d’isolamento, sale operatorie, e là dove sono richieste speciali condizioni sanitarie gli apparecchi impiegati per la disinfezione dell’aria vengono integrati con altri istallati a circa 60 centimetri dal pavimento e fatti lavorare con il riflettore posizionato verso il basso.
Le lampade a raggi UV-C infatti possono essere utilizzate per irradiare l’aria degli ambienti normalmente destinati ad ospitare per un certo tempo numerose persone. Sale d’attesa, aule scolastiche, sale cinematografiche, spogliatoi d’impianti sportivi, sono ambienti che vanno trattati per ridurre i rischi d’infezioni dovuti ai germi presenti nell’aria stagnante.
Gli apparecchi che irradiano quindi verso il pavimento sono molto efficaci poiché distruggono i micro organismi fluttuanti negli strati bassi dell’aria e quelli che si trovano sul pavimento stesso. In modo particolare l’applicazione delle lampade a raggi UV-C è particolarmente indicata nelle sale operatorie, dove i pazienti sono estremamente vulnerabili alle infezioni e richiedono ogni possibile precauzione igienica.
Fonte Adp Idrosteril