“Lecce si propone come la capitale della ricerca sui cambiamenti climatici”, ha affermato Michele Emiliano, ricordando che il capoluogo salentino è sede di un centro di calcolo di rilevanza internazionale come quello della Fondazione CMCC
In questo processo l’agricoltura gioca un ruolo molto importante, è una risorsa straordinaria per il futuro delle città, capace di convertire la crisi climatica in un’opportunità di sviluppo per il territorio e di trasformare le aree agricole in un laboratorio di sostenibilità a cielo aperto, a patto che la pianificazione territoriale sappia guardare in maniera concreta alla rigenerazione di quegli ambienti che, ai confini della città, sono oggi colpiti da crisi, come ad esempio quella generata dalla Xylella.
Questi i temi emersi dall’incontro “Agricoltura e cambiamenti climatici: scenari e strategie per le aree periurbane del comune di Lecce” durante il quale rappresentanti istituzionali quali il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, il vice-sindaco Alessandro Delli Noci e l’assessore all’agricoltura Christian Gnoni, hanno dialogato con esponenti del mondo della ricerca, della Fondazione CMCC, dell’Università del Salento, dello IAMB e una serie di rappresentanti di attori territoriali in ambito agricolo tra cui Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, Distretto Agroalimentare di Qualità Jonico Salentino (DAJS).
Il confronto si è sviluppato a partire da elementi che determinano il futuro del territorio e influenzeranno una nuova economia delle risorse. Primi tra questi i cambiamenti climatici che sono già in atto e che saranno una sfida ulteriore per il territorio leccese, per il quale gli scenari futuri ci parlano di un incremento dello stress idrico con conseguenze per la produzione alimentare, la gestione delle risorse idriche, la tutela del paesaggio e il turismo.
In questa situazione l’agricoltura, soprattutto in un’area attraversata da una crisi come quella della Xylella, può svolgere un ruolo molto importante perché è un settore in grado di tutelare e garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari, può contribuire sensibilmente alla riduzione delle emissioni di gas serra che sono responsabili dei cambiamenti climatici, può limitarne gli impatti negativi sul territorio e, infine, perché le scelte alimentari dei consumatori condizioneranno le politiche ispirate alla sostenibilità sia a livello globale che a livello locale.
Da un simile contesto emerge l’opportunità per Lecce di proporsi come un acceleratore di innovazione per la trasformazione del territorio in una prospettiva smart. “Lecce potrebbe fare di sé un laboratorio a cielo aperto costituito dal mosaico del paesaggio, delle aziende, degli ecosistemi e delle filiere produttive agricole”, ha detto il Prof. Riccardo Valentini della Fondazione CMCC. “Un laboratorio in cui sperimentare sistemi avanzati di previsione dei rischi, nuove tecnologie, soluzioni, modelli di business e crescita del capitale umano”. Una prospettiva, questa, che vedrebbe il capoluogo salentino dare vita a reti accademiche per la condivisione di problemi e soluzioni e per la creazione di una realtà del tutto nuova, in grado di cogliere opportunità di mercato e sviluppo economico anche attraverso un nuovo marchio territoriale fortemente ispirato alla sostenibilità.
“Lecce – ha continuato il Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano – è il luogo giusto per trovare un rapporto tra città e campagna, tra industria e bellezza, che sappia mettere insieme le attrattività di un territorio senza sconvolgerlo, massimizzando il riutilizzo di alcune risorse, come ad esempio le acque reflue. La città salentina si candida oggi, anche grazie a questo convegno, ad essere il luogo dove la ricostruzione del paesaggio e del capitale produttivo post Xylella non siano un ritorno al passato, ma un avanzamento tecnologico ed economico che spinga questa area a diventare leader in tutta Europa”.
“Lecce – ha spiegato il vice-sindaco di Lecce Alessandro Delli Noci – vanta una vasta area rurale – circa 257 km quadrati – di cui solo una parte è realmente coltivata. Questa area però è composta per la maggior parte da case sparse costruite negli anni ‘60 e ‘70. Spesso, questi terreni, diventano delle vere e proprie discariche a cielo aperto, fatto inaccettabile ovviamente. Questo convegno organizzato dalla Fondazione CMCC mi ha dato l’occasione di ribadire che il nostro obiettivo è quello di rendere queste aree delle aree agricole e non uno spazio in cui abbandonare rifiuti. Vorremmo nascesse e si strutturasse una grande collaborazione tra Comune di Lecce, Università del Salento, CMCC, associazioni di categoria e agricoltori per iniziare a costruire insieme il nuovo Piano di Sviluppo Rurale della città, che metta al centro l’agricoltura e i cambiamenti climatici. Questo anche forti di una delibera approvata nella passata amministrazione Salvemini con la quale abbiamo definito la suddivisione della città in quartieri e identificato tre aree rurali, nelle quali pianificare uno sviluppo sostenibile del nostro territorio, perché la ruralità è una risorsa straordinariamente importante per il territorio, una risorsa che contiene molte opportunità per i giovani, per il lavoro, per il futuro che dobbiamo costruire insieme”.
Organizzato dalla Fondazione CMCC – Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, con il patrocinio della Città di Lecce, l’incontro “Agricoltura e cambiamenti climatici: scenari e strategie per le aree periurbane del comune di Lecce” si è svolto a Lecce, presso il Distretto Agroalimentare di Qualità Jonico Salentino, Piazzetta Panzera 3. Hanno partecipato Michele EMILIANO (Governatore Regione Puglia), Carlo SALVEMINI (Sindaco di Lecce), Antonio NAVARRA (Presidente CMCC), Alessandro DELLI NOCI (Delega alla programmazione Strategica, Vice-Sindaco di Lecce), Luigi DE BELLIS (Università del Salento), Alberto BASSET (Delegato del Rettore alla Sostenibilità – Università del Salento), Riccardo VALENTINI (Fondazione CMCC, Università della Tuscia), Christian GNONI (Assessore Agricoltura, Comune di Lecce), Fabrizio DE CASTRO (IAMB), Leo PICCINNO (Presidente DAJS – Distretto Agroalimentare di Qualità Jonico Salentino), Francesco MANZARI (Direttore Coldiretti Lecce), Maurizio CEZZI (Presidente Confagricoltura Lecce), Santo INGROSSO (Presidente Confcooperative Lecce).
Fonte: Meteoweb.eu