La Commissione Europea ha approvato la messa in commercio di Fampridina, terapia in compresse di Biogen che permette un incremento medio della velocità di camminata del 25%
La Fampridina ha ricevuto l’autorizzazione standard per la messa in commercio da parte della Commissione Europea. Il farmaco, prodotto da Biogen, ha lo scopo di migliorare la deambulazione nei pazienti affetti da sclerosi multipla.
L’approvazione è stata ottenuta dopo la valutazione dei risultati dello studio di fase III “Enhance”, portato avanti dal 2001 dopo il rilascio dell’autorizzazione “condizionata”.
Biogen ha fatto sapere tramite una nota che i dati confermano “i benefici clinicamente significativi e la sicurezza a lungo termine di Fampridina nei pazienti con sclerosi multipla recidivante e progressiva”.
Il farmaco, che si trova in compresse a rilascio prolungato, può essere utilizzato sia in monoterapia, sia in associazione a terapie già esistenti, incluse anche quelle immunomodulanti.
Ferenc Tracik, vicepresidente europeo del Dipartimento Medical di Biogen, ha commentato così la notizia: “Fampridina è un farmaco valutato in modo molto positivo sia dai pazienti con sclerosi multipla, sia dai medici ed è in grado di trattare uno dei sintomi più diffusi e problematici della malattia”. Tracik ha sottolineato anche che “la conferma dell’autorizzazione all’immissione in commercio per Fampridina è un chiaro riconoscimento di come questa terapia possa fare la differenza nella vita delle persone che convivono con la malattia, e testimonia il nostro impegno nei confronti di questi pazienti”.
Biogen Italia è presente nello scenario farmaceutico sin dal 1997. La Società è stata inizialmente rappresentata nel paese attraverso degli accordi distributivi e di joint venture, costituendo una propria affiliata indipendente a partire dal 2011. Nei suoi diciotto anni di attività ha sempre cercato di mettere a disposizione dei pazienti e della comunità scientifica italiana trattamenti innovativi per il trattamento della Sclerosi Multipla. Oggi, questo impegno continua anche in ambiti diversi da questa patologia, grazie al lavoro di circa 100 persone animate da una forte vocazione per migliorare la qualità di vita dei pazienti e un investimento in Ricerca e Sviluppo di oltre 16 milioni di Euro, effettuato nel 2015.