Un team di scienziati internazionale è riuscito a catturare in video un virus, simile a SARS-CoV-2, che entra in una cellula e quindi la infetta, il tutto in tempo reale e in tre dimensioni.
É quanto riferisce un comunicato dell’Harvard Medical School. Per ottenere questo risultato i ricercatori hanno utilizzato una tecnica avanzata denominata microscopia a fogli di luce reticolare, oltre a varie altre tecniche genetiche e chimiche.
Il video segue il movimento di un virus appositamente progettato dai ricercatori affinché sfrutti proteine di tipo spike, come quelle di cui si serve virus SARS-CoV-2 che ha provocato la pandemia di COVID-19, per entrare nelle cellule. Gli scienziati hanno catturato in video tutti i passaggi che un virus segue quando entra e infetta una cellula vivente in tempo reale e in tre dimensioni. La seconda parte del video mostra molti di questi virus all’interno della cellula, con istantanee che scattate ogni quattro secondi.
I risultati, pubblicati il 1 settembre su PNAS, forniscono nuove informazioni sui meccanismi fondamentali dell’infezione virale e potrebbero indicare la strada verso nuovi metodi per intervenire prima dell’insorgere del COVID-19.
Il lavoro dei ricercatori rivela che per fondersi con la membrana e rilasciare i loro genomi i virus hanno bisogno di essere immersi in un ambiente leggermente acido. Gli esperimenti hanno indicato che il pH deve essere compreso tra 6,2 e 6,8, poco meno del neutro e alla pari con fluidi corporei come saliva e urina. Gli endosomi hanno una tale acidità e le misurazioni del team hanno confermato che questo è anche l’intervallo di pH all’interno di un tipico naso umano, dove spesso inizia l’infezione da SARS-CoV-2.
“Abbastanza divertente, la misurazione del pH della cavità nasale è stata eseguita raramente prima”, ha osservato il co-autore senior Tomas Kirchhausen, professore di biologia cellulare presso il Blavatnik Institute presso la Harvard Medical School e professore di pediatria HMS presso il Boston Children’s Hospital.
Il team ha scoperto che l’ambiente acido consente agli enzimi nell’endosoma o sulla superficie cellulare, incluso TMPRSS2, un fattore chiave dell’infezione da SARS-CoV-2, di tagliare la proteina spike e facilitare la fusione della membrana.
Il lavoro è stato condotto dai laboratori di Kirchhausen; l’ex professore di HMS Sean Whelan, ora alla Washington University di St. Louis; e Giuseppe Balistreri all’Università di Helsinki. Alex Kreutzberger, istruttore HMS in pediatria nel laboratorio di Kirchhausen, è il primo autore dell’articolo.