L’analisi del vino è oggi una prassi per enologi, produttori e cantine, indispensabile durante tutte le varie fasi della produzione del vino, al fine di:
• determinare il grado di qualità atteso
• verificare l’assenza di alterazioni nel prodotto
• confermare le caratteristiche organolettiche desiderate
• individuare eventuali problemi che possono sorgere nelle fasi di preparazione
• individuare eventuali problemi che possono sorgere nelle fasi di conservazione
Ci sono moltissimi parametri importanti da monitorare nell’analisi del vino e spesso i produttori sono portati a credere che le analisi siano difficili, complesse e richiedano molto tempo. Con gli strumenti HANNA è invece possibile effettuare analisi nel vino e nei mosti in modo rapido, preciso ed estremamente semplice, alla portata di utilizzatori non esperti.
L’ossigeno disciolto è uno dei parametri da tenere sotto controllo nell’analisi del vino. Da secoli il vino è stato conservato in recipienti di legno permeabili all’ossigeno, essendo nota l’azione positiva che questo gas riveste per l’affinamento delle caratteristiche del vino stesso.
Attualmente il vino viene prodotto e conservato anche in recipienti non di legno, impermeabili agli scambi gassosi. In questo caso per ottenere un effetto di stabilizzazione ed ammorbidimento analogo a quello consentito dalle botti di legno, si può ricorrere alla tecnica della micro-ossigenazione, che consiste nell’introduzione di volumi ridotti di ossigeno nei recipienti dove il vino è contenuto.
La somministrazione dell’ossigeno avviene durante i travasi che, a seconda delle modalità adottate, possono permettere il discioglimento di quantità limitate o rilevanti di ossigeno, delle quali è sempre difficile stabilire il dosaggio adatto, oltre il quale si incorre nell’ossidazione.
Per questo motivo il valore di DO va attentamente monitorato durante tutto il trattamento di micro-ossigenazione. In generale il vino è un prodotto in grado di consumare rapidamente l’ossigeno disciolto e durante la conservazione ne contiene quantità modestissime. Addirittura, nei vini giovani, imbottigliati prima che i processi di maturazione siano completati, è frequente l’instaurarsi di fenomeni riducenti, dovuti a carenza di ossigeno, percepibili da alcune note sensoriali negative.
La concentrazione di ossigeno dovrebbe essere sempre inferiore a 0.5 mg/l: in caso di valori superiori, è opportuno abbassare la concentrazione mediante trattamento con azoto, al fine di evitare fenomeni di ossidazione. Nei birrifici e nelle cantine, il DO è necessario durante la fermentazione, ma non nel prodotto finito.
HI98198 OPDO è il nuovo ossimetro HANNA con sensore ottico LDO (a luminescenza), per analisi precise e rapide di ossigeno disciolto nelle acque e nelle acque di scarico. Questo strumento professionale ha grado di protezione IP67 (strumento) e IP68 (sonda) e misura DO, pressione atmosferica, BOD e temperatura.
HI98198 OPDO utilizza la sonda HI764113 ottica LDO, che presenta molti vantaggi rispetto agli altri metodi di determinazione dell’ossigeno disciolto (galvanico o polarografico), tra cui rapidità, stabilità di misura e ridotta manutenzione (non si utilizzano membrane o elettrolita).
È possibile registrare fino a 4000 campioni in modalità manuale. Ogni dato memorizzato comprende il valore DO (in ppm o % saturazione, a seconda di come è stato misurato), data, ora, temperatura, pressione e valore di salinità.
HI98198 OPDO è fornito con tutti gli accessori necessari, inclusi sonda, sensore Smart Cap™, soluzione di calibrazione e valigetta rigida.
Fonte: Hanna Instruments