HIV, uno studio del Policlinico Paolo Giaccone di Palermo apre nuove prospettive terapeutiche

12 Agosto 2024

Il lavoro del gruppo di ricerca di Malattie infettive, pubblicato sull’International Journal of molecular Science, fa luce su nuove prospettive terapeutiche per una radicale cura dell’infezione da HIV e dell’AIDS.

 

Il lavoro scientifico, dal titolo The Complex Dysregulations of CD4 T Cell Subtypes in HIV Infection, condotto dal Dottor Manlio Tolomeo e dal Professore Antonio Cascio, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista “International Journal of Molecular Science”.

In estrema sintesi, i risultati del gruppo di ricerca di Malattie infettive del Policlinico Paolo Giaccone si basano sullo studio di alcuni sottotipi di T linfociti CD4+ infetti dove il virus si “nasconde” e che proteggerebbero attivamente l’HIV dall’azione antivirale del sistema immunitario. Il lavoro, già il primo giorno di pubblicazione, ha avuto quasi 400 lettori nel mondo.

Due sottotipi di linfociti T CD4+ infetti sarebbero coinvolti – spiegano gli studiosi del Policlinico Paolo Giaccone – nella protezione del virus: i T regolatori (Threg) e i CD4+CTL. I Threg infettati dall’HIV proteggerebbero il virus mediante la produzione di citochine inibenti il sistema immunitario, mentre i CD4+CTL infetti aggredirebbero e ucciderebbero le cellule del sistema immunitario che cercano di eliminare il virus. Cosa ancora più interessante – concludono – l’HIV è in grado di trasformare le cellule che ci proteggono dalle infezioni opportunistiche (causa di morte nell’AIDS), denominate Th17, in cellule Treg potenziando, inoltre, significativamente l’azione immunosoppressiva di queste cellule”.

Sulla base di questi nuovi dati, stanno emergendo modalità terapeutiche che potrebbero portare alla completa eliminazione del virus agendo su questi “serbatoi cellulari infetti” che mantengono e proteggono il virus stesso. Tali modalità terapeutiche verrebbero associate a un tipo di trattamento, ancora in fase di sperimentazione sull’animale, definito Kick and Kill (cioè calcia e uccidi), mediante il quale il virus verrebbe “calciato fuori” dai serbatoi cellulari che lo proteggono mediante composti specifici e poi ucciso tramite anticorpi monoclonali o farmaci antivirali.

Dati sperimentali dimostrerebbero che l’approccio “Kick and Kill” associato a molecole chimiche in grado di modulare le cellule Treg o i CD4+CTL infetti potrebbero portare alla guarigione di questa infezione che ancora affligge circa 40 milioni di persone nel mondo.

© Riproduzione riservata

ARTICOLI CORRELATI

buildo e inpeco

Digitalizzazione dei laboratori di analisi mediche: il nuovo software creato da Buildo e Inpeco

La soluzione integrata costituisce un sistema digitale efficiente per il settore diagnostico e sanitario, riducendo la necessità di intervento umano...

coltura degli organoidi Seneco

L’Intelligenza Artificiale e la coltura degli organoidi nell’Industria Farmaceutica

Le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale nella coltura degli organoidi stanno aprendo anche nuove frontiere nella medicina rigenerativa e nella ricerca sulle...

Quality Management System con il software OQLAB

La piattaforma OQLAB attraverso un’interfaccia semplice ed intuitiva rende semplici tutte quelle operazioni che i laboratori eseguono con l’uso di...

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano in data 07.02.2017 al n. 60 Editrice Industriale è associata a:
Anes
Assolombarda

LabWorld

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano in data 07.02.2017 al n. 59

Se vuoi diventare nostro inserzionista, dai un’occhiata ai nostri servizi.
Scarica il mediakit per maggiori dettagli in merito.

La nostra certificazione CSST WebAuditing

Editrice Industriale è associata a:Anes  Assolombarda