In un panorama di continui cambiamenti climatici e di aumento delle attività dell’uomo in mare, nel 2001 è entrato in vigore l’accordo ACCOBAMS (Agreement on the Conservation of Cetaceans of the Black Sea, Mediterranean Sea and contiguous Atlantic Area), attualmente siglato da 24 Paesi, con l’intento di salvaguardare e studiare le popolazioni marine delle aree geografiche interessate. In questo contesto, e con l’obiettivo di creare conoscenza condivisa, è nata anche l’iniziativa ACCOBAMS Survey Initiative (ASI): un vero e proprio programma di monitoraggio collaborativo e coordinato, che valuta lo stato delle popolazioni di cetacei a livello regionale in tutta l’area del Mediterraneo e del Mar Nero.
L’ACCOBAMS Survey Initiative ha realizzato le prime missioni di rilevamento e monitoraggio nell’estate del 2018 e del 2019, e sta ora volgendo alla fase conclusiva con la realizzazione di uno studio in cui sono coinvolti 20 Paesi e oltre 30 Organizzazioni.
Si tratta della prima mappatura nel suo genere mai condotta nell’area del Mediterraneo, e proprio per questo motivo ha richiesto un grande dispiego di energie. Al progetto hanno lavorato oltre 100 osservatori scientifici impegnati via mare e via aria, con 8 aerei leggeri e 6 imbarcazioni; in circa 4 mesi totali di lavoro sul campo sono stati in grado di percorrere gran parte del Mediterraneo e del Mar Nero, oltre 92.000km muovendosi su aree specifiche individuate tramite un apposito software statistico.
La raccolta dei dati è avvenuta in parte tramite osservazione diretta e in parte avvalendosi di strumenti dedicati. Le squadre impegnate via aria hanno sorvolato le zone selezionate a circa 600 piedi di altezza e a una velocità costante, osservando la superficie marina per scorgere animali singoli o in gruppi, e in alcuni casi anche sorvolandoli più volte per scattare foto; le imbarcazioni, invece, hanno raccolto dati visibili, tramite avvistamenti, e anche acustici, grazie all’ausilio di strumenti che trascinati in mare dalle imbarcazioni catturano i suoni emessi dalle diverse specie marine.
Ad accompagnare gli osservatori nella loro missione, inoltre, anche i notebook rugged e semi-rugged Panasonic TOUGHBOOK, che grazie alle loro caratteristiche sono stati indispensabili per offrire supporto durante le rilevazioni, permettendo l’utilizzo dei software dedicati e garantendo grande durata della batteria e massima resistenza a vibrazioni e condizioni ambientali – dalle temperature particolarmente elevate a bordo dei velivoli, alla presenza di schizzi d’acqua sulle imbarcazioni, passando per la costante presenza di luce solare diretta.
Il TOUGHBOOK CF-54, il più sottile e leggero mai realizzato, si è distinto per l’esclusivo design a nido d’ape per una migliore resistenza e per la tastiera resistente ai liquidi, mentre il modello 2-in-1 detachable TOUGHBOOK CF-33 ha messo in campo le proprie caratteristiche fully rugged, con due batterie con funzionalità hot swap e tastiera separabile, per poter utilizzare lo schermo con un vero e proprio tablet.
“Poter contare su strumenti affidabili è stato per noi un elemento fondamentale in fase di esecuzione del progetto: nello svolgere un’iniziativa così articolata e basata sull’osservazione in tempo reale, un errore tecnico non è contemplabile, poiché rischia di mettere a repentaglio le osservazioni effettuate o rendere vana un’intera giornata di lavoro,” commenta Simone Panigada, coordinatore scientifico di ACCOBAMS Survey Initiative.
Con le due tranche di rilevazioni nel Mediterraneo e nel Mar Nero, l’ACCOBAMS Survey Initiative ha permesso di raccogliere importanti dati non solo sui cetacei, ma anche su altre specie (ad esempio tartarughe marine, mante mediterranee, squali, uccelli marini) e sullo stato di contaminazione e inquinamento acustico dei mari. I risultati ottenuti dai ricercatori costituiranno la base per monitorare le tendenze della popolazione marina, ma saranno soprattutto considerati alla luce delle esistenti minacce nei confronti dei cetacei e faranno sì che i firmatari ACCOBAMS possano prendere delle precauzioni per la loro salvaguardia.
“Sapere quanti animali popolano i nostri mari è fondamentale ai fini della conservazione,” aggiunge Simone Panigada. “Ecco perché ci siamo impegnati nella realizzazione di un censimento in termini di densità e abbondanza dei grandi vertebrati, da poter utilizzare come punto di partenza e confrontare nei prossimi anni con nuove rilevazioni, individuando così i trend della popolazione marina”.
“I dispositivi TOUGHBOOK sono progettati per durare nel tempo e per l’utilizzo all’aperto anche in ambienti difficili, e per questo sono gli strumenti ideali per chi opera in luoghi remoti. Siamo quindi orgogliosi che abbiano potuto prendere parte a un progetto scientifico così ambizioso,” conclude Jan Kaempfer, General Manager of Marketing di Panasonic Mobile Solutions Business Division – Europe.
Fonte: Ufficio stampa Panasonic