I muschi prelevati in 20 siti sul territorio altoatesino sono i campioni utilizzati dal Laboratorio biologico di Appa Bolzano per determinare le concentrazioni di contaminanti (metalli pesanti e azoto) derivanti dalle deposizioni atmosferiche, su un arco temporale di 5 anni.
Il monitoraggio rientra in uno studio a lungo termine, avviato a livello europeo a partire dal 1990 nell’ambito del progetto europeo “European surveys of heavy metal accumulation in mosses”, a cui il Laboratorio biologico di Appa Bolzano partecipa da più di 25 anni.
I muschi ricavano la maggior parte dei loro nutrienti direttamente dalle precipitazioni atmosferiche e non dal suolo. “I muschi, essendo dei bioaccumulatori, tendono a trattenere all’interno dei propri tessuti molte sostanze (tra cui anche eventuali metalli pesanti) depositate tramite pioggia, neve e nebbia senza eliminarle tramite i processi metabolici”, spiega Magdalena Widmann del Laboratorio biologico di Appa Bolzano.
“È più facile ed economico analizzare campioni di muschi rispetto all’analisi convenzionale di precipitazioni atmosferiche. Inoltre, nei muschi le concentrazioni sono più elevate grazie appunto all’accumulo attivo, mentre nelle precipitazioni e nell’aria sono spesso al di sotto del limite di rilevabilità.”
I punti di campionamento vengono selezionati in base a determinati criteri, tra cui in primis una distanza significativa da strade, industrie ed insediamenti per escludere effetti locali. “L’analisi dei campioni di muschi avviene in due fasi: preparazione del campione ed analisi vera e propria”, spiega Renate Alber del Laboratorio biologico di Appa Bolzano.
“La preparazione del campione, che avviene da noi in Laboratorio biologico, consiste nel ripulire i muschi da humus, aghi di pino ed altri detriti; i campioni vengono poi essiccati e triturati. L’analisi per la determinazione dei metalli pesanti, ad eccezione dell’azoto, viene eseguita dal Laboratorio Analisi acque e cromatografia di Appa Bolzano; l’azoto, invece, viene analizzato dal Centro di Sperimentazione Laimburg.”
“Gli elementi ricercati nei campioni di muschi sono: arsenico, cadmio, cromo, ferro, mercurio, nichel, piombo, rame, vanadio, zinco e azoto”, spiega Alberta Stenico, direttrice del Laboratorio biologico di Appa Bolzano. “Dal confronto dei dati tra l’ultimo monitoraggio avviato nell’estate 2021 e il quinquennio precedente risulta che le concentrazioni di cromo, nichel, ferro, vanadio, piombo, mercurio e azoto sono inferiori rispetto ai cinque anni precedenti; le concentrazioni di cadmio sono rimaste invariate negli ultimi cinque anni, mentre le concentrazioni di arsenico, rame e zinco hanno mostrato un leggero aumento, anche se questi valori rientrano ancora nell’intervallo di misurazione verde della scala europea.
La tendenza è verso un calo delle concentrazioni di contaminanti e questo lascia spazio all’ottimismo. Misure importanti nello sviluppo tecnologico, quali in particolare la riduzione nell’uso di alcuni metalli pesanti nella produzione industriale e l’adozione di benzina verde povera di piombo, stanno dando effetti positivi”, conclude la direttrice.
“La partecipazione a questa iniziativa europea”, sottolinea soddisfatto l’assessore provinciale all’ambiente ed energia, Giuliano Vettorato, “dimostra quanto sia importante monitorare l’ambiente nel lungo periodo (25 anni) e allo stesso tempo poter confrontare i dati rilevati sia a livello locale che a livello europeo. Gli esiti dell’ultima indagine sono incoraggianti e per questo è importante che il Laboratorio biologico di Appa Bolzano continui con questo monitoraggio anche in futuro”.