La Francia vieterà entro l’anno il biossido di titanio E171 negli alimenti
In occasione della visita allo zuccherificio “Burnt Heads“, Brune Poirson, Segretario di Stato presso il Ministro di Stato, Ministro della transizione ecologica e solidale, ha evidenziato le buone pratiche delle aziende alimentari che rimuovono dalle loro ricette il biossido di titanio, una sostanza i cui rischi per la salute rimangono scarsamente conosciuti.
Presente nel cibo in forma di nanoparticolato attraverso il nome E171, il biossido di titanio è comunemente usato come pigmento per conferire un aspetto bianco brillante e liscio a pasticcini o confetteria o per opacizzare yogurt o gelato. La sua unica virtù è l’estetica, non viene riconosciuto alcun valore nutrizionale.
Tuttavia, nel gennaio 2017, l’Istituto Nazionale di Ricerca Agronomica (INRA) ha pubblicato uno studio sull’ingestione di biossido di titanio evidenziando fenomeni di infiammazione cellulare potenzialmente precursori della carcinogenesi. Altri studi sospettano anche effetti simili.
Di fronte a questo, le autorità pubbliche francesi hanno reagito chiedendo alla Commissione europea nel febbraio 2018 di sospendere l’uso del biossido di titanio e di rivalutare i suoi impatti.
L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) pubblicherà un nuovo parere entro l’estate 2018 per un emendamento del progetto di legge sugli Stati generali dell’alimentazione, guidato da Stéphane Travert, ministro dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, che consentirà, se necessario, di adottare entro la fine del 2018 misure per sospendere l’immissione sul mercato e l’uso di E171.
In questa dinamica, Brune Poirson ha voluto incontrare i leader dell’azienda “Verquin confectioner” a Tourcoing che, nella tradizione di molti industriali (Lutti, System U, Carambar e Co., ecc.), hanno deciso volontariamente rimuovere il biossido di titanio dai loro prodotti di punta, in questo contesto di alta incertezza scientifica e la superfluità di questo additivo alimentare.
Secondo Brune Poirson: “È essenziale mettere in discussione la reale utilità di una sostanza il cui unico interesse sarebbe quello di rendere più bianchi dei bianchi, mentre seri dubbi pesano sui rischi per la salute associati alla sua ingestione. Il governo è determinato ed è per questo che ho voluto evidenziare le migliori pratiche delle aziende precursori che, senza indugio, hanno già scelto la rimozione del biossido di titanio dai loro prodotti.”
Fonte: ecologique-solidaire