Ieri Johnson & Johnson e Actelion hanno annunciato di aver raggiunto l’accordo per la fusione. Ai soci di Actelion andranno 280 dollari per ogni azione posseduta; J&J diventerà proprietario dei brevetti e dei diritti commerciali dei farmaci Actelion.
Il titolo di Actelion, dopo la notizia, ieri è salito del 21% in Borsa.
È stata anche annunciata la nascita di una nuova società: si chiamerà R&D Newco e in essa confluiranno le ricerche di Actelion. La nuova azienda sarà guidata dal fondatore Jean Paul Clozel e Johnson & Johnson sarà azionista con il 16%, possedendo anche un’opzione per raddoppiare la quota.
L’accordo è stato finalmente trovato sulla parte inerente la valutazione, dopo parecchie settimane di difficili negoziati, tanto che a un certo punto la società americana si era persino ritirata ufficialmente.
Sembra sia stato decisivo un fattore per la chiusura dell’accordo: l’interesse della rivale Sanofi che, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stata disposta a pagare fino a 30 miliardi di euro.
Johnson & Johnson è sempre alla ricerca di nuovi prodotti per ampliare la propria offerta, intaccata delle volte dalla presenza di alternative a basso costo, come nel caso del Remicade: l’antinfiammatorio – usato nei casi più gravi di artrite, psoriarsi e infiammazioni dell’intestino – è il prodotto Johnson & Johnson più venduto negli Stati Uniti, con 4,5 milardi nel 2015, ma prestissimo sarà affiancato dal farmaco concorrente della Pfizer.
La società svizzera Actelion ha chiuso i primi nove mesi 2016 con 1,8 milioni di franchi svizzeri di fatturato e 581 milioni di utili. Il suo punto di forza è di essere presente e in crescita nel nuovo segmento dei medicinali per malattie rare.