La spettroscopia infrarossa è stata la protagonista del webinar di Bruker dedicato all’identificazione della matrice polimerica di una mescola in gomma.
L’introduzione di Anita Luviner, Sales Manager di Bruker Italia, ci ha subito introdotti nel mondo di Bruker dando una panoramica generale dell’attività dell’azienda. Successivamente ha spiegato cosa è la spettroscopia infrarossa e le modalità più comuni di utilizzo di uno spettrometro a trasformata di Fourier che opera nell’infrarosso, per poi passare ad esaminare le tipiche applicazioni della spettroscopia infrarossa e i campi di applicazione.
La seconda parte dell’intervento della dott.ssa Luviner è stata invece dedicata alla presentazione dello spettrometro FTIR ALPHA II. Lo spettrometro IR a trasformata di Fourier (FT-IR) Alpha II di Bruker è stato pensato proprio per eseguire, in modo affidabile e preciso, controlli di qualità di routine per le merci in ingresso, per gli intermedi di produzione e per i prodotti finiti. L’analisi IR può infatti essere eseguita su diverse tipologie di campione, dai monomeri ai diversi polimeri (termoplastiche, termoindurenti e gomme), fino ad additivi e cariche, prodotti liquidi e in polvere, fibre, film, articoli stampati e laminati.
L’interfaccia di misura di un ALPHA-P è un cristallo ATR in diamante. La sua robustezza chimica e meccanica permette sia l’analisi di campioni liquidi reattivi che di plastiche molto dure come i policarbonati. La tecnica ATR (Riflettanza Totale Attenuata) è molto semplice e veloce da utilizzare visto che virtualmente non richiede preparazione del campione. Non importa se l’analisi debba essere eseguita su pellet, film, parti in plastica, polveri o liquidi: per acquisire uno spettro IR il campione deve semplicemente essere portato a contatto con il cristallo ATR. Dopo la misura il campione è identificato grazie all’automatico confronto del suo spettro verso i dati spettrali dei materiali di riferimento. L’interfaccia utente dell’ALPHA II consente anche ad un operatore non addestrato di verificare l’identità di un campione noto o di identificare un campione incognito. L’operatore, guidato dal software, eseguirà la misura, la relativa valutazione e produzione del report in pochi passaggi.
Nella seconda parte del webinar Andrea Palpella, Chemical Test Specialist del Laboratorio Italiano Gomma Cerisie ha iniziato il suo intervento parlando delle attività del laboratorio e dando una breve introduzione al mondo della gomma e alla varie mescolanze. Successivamente ha spiegato la preparazione del campione secondo la norma UNI ISO 4650:2013 che specifica due metodi per l’identificazione delle gomme, uno basato sull’esame spettrometrico nell’infrarosso utilizzando la tecnica di trasmissione e l’altro basato sull’analisi mediante riflettanza (ATR). Nel suo intervento il dott. Palpella ha illustrato anche esempi di spettri caratteristici di alcuni elastomeri, tra cui diversi tipi di gomma, dalla naturale alla SBR o NBR, dalla gomma siliconica a quella EPDM.
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