L’annuncio di Pfizer: nostro vaccino anti-Covid efficace al 90%

10 Novembre 2020
Pfizer

La fase tre della sperimentazione, ancora in corso, della cura anti Covid-19 sviluppata da Pfizer e BioNTech ha dato risultati positivi. E il colosso farmaceutico prevede 15-20 milioni di dosi entro l’anno.

 

Il vaccino sviluppato congiuntamente da Pfizer e BioNTech è risultato efficace al 90% contro l’infezione da Covid-19 durante la fase tre dello studio, che è ancora in corso. Lo hanno annunciato ieri, lunedì 9 novembre, le due aziende. Secondo i risultati preliminari, dopo 28 giorni dalla prima dose e sette dalla seconda i pazienti hanno beneficiato degli effetti della cura.

 

I risultati dimostrano che il nostro vaccino a base di mRna può aiutare a prevenire Covid-19 nella maggior parte delle persone che lo ricevono” — scrive Albert Bourla, presidente Pfizer, in un lettera pubblicata sul sito dell’azienda. “È stato fatto un significativo passo avanti nel fornire alle persone di tutto il mondo una svolta necessaria per porre fine a questa crisi sanitaria globale“.

Le due aziende chiederanno l’autorizzazione di emergenza alla Food and drug administration statunitense (emergency use authorization) dopo la terza settimana di novembre, quando avranno a disposizione i dati di sicurezza a due mesi di follow-up. Se tutto va come previsto, il vaccino potrebbe arrivare in quantità massicce a fine 2021, con 1,3 miliardi di flaconi. Cinquanta milioni di dosi sarebbero invece distribuite entro la fine di quest’anno e basterebbero per 25 milioni di persone: la schedula infatti è di due iniezioni, a distanza di alcune settimane l’una dall’altra”

Il vaccino si deve dimostrare efficace, il che significa che può aiutare a prevenire Covid in almeno la maggior parte dei pazienti trattati — fa sapere Pfizer —. In secondo luogo, cosa altrettanto importante, si deve dimostrare sicuro, con dati affidabili generati da migliaia di volontari. Infine dobbiamo dimostrare che può essere costantemente prodotto con i più alti standard di qualità. Rimaniamo in linea con le scadenze previste. Abbiamo avviato una revisione progressiva e accelerata con l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) già dall’inizio di ottobre“.

Perché l’annuncio di Pfizer è così importante? “Si tratta del primo dato assoluto di efficacia di un vaccino anti-Covid in fase 3 nell’uomo — sottolinea Sergio Abrignani, immunologo, ordinario di Patologia generale all’Università Statale di Milano e direttore dell’Istituto nazionale di genetica molecolare «Romeo ed Enrica Invernizzi” —. Le due aziende hanno già iniziato la produzione e penso che le prime dosi, riservate a operatori sanitari e soggetti fragili, arriveranno in Italia tra febbraio e marzo 2021. Servirà almeno un anno prima che tutta la popolazione sia vaccinata“.

Giudizi positivi sono arrivati anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e da esperti del settore. “Notizie incoraggianti“: così ha definito quelle riguardanti il vaccino di Pfizer, Tedros Adhanom Ghebreyesus direttore dell’Oms. L’efficacia del vaccino di Pfizer è stata giudicata “straordinaria”, inoltre, da Fauci, super esperto americano di malattie infettive, secondo cui questo vaccino avrà un importante impatto sulla risposta al Covid-19.

 

Come funziona il vaccino di Pfizer?

Il vaccino sviluppato dal gigante farmaceutico Pfizer (Usa) e dall’azienda tedesca BioNTech (fondata da immigrati turchi) utilizza una tecnologia innovativa: contiene nanoparticelle lipidiche (formate da grasso) che circondano una striscia di materiale genetico, l’Rna messaggero (mRna). Dopo che il siero è stato iniettato, la capsula adiposa trasporta il suo carico nelle cellule e l’Rna messaggero le istruisce a costruire la proteina spike, insegnando così al sistema immunitario a riconoscere e bloccare il coronavirus (che utilizza appunto la proteina spike per legarsi alle cellule umane). È lo stesso approccio utilizzato da un altro candidato vaccino, quello dell’azienda americana Moderna.

Nel trial di Pfizer/BioNTech, che ha coinvolto circa 44mila volontari, ci sono stati fino ad oggi 94 casi di Covid: solo una decina si sarebbe verificata in persone che hanno ricevuto le due dosi di vaccino. I dati, analizzati da un Comitato indipendente, non sono stati ancora pubblicati, ma finora non sono emerse particolari questioni riguardanti la sicurezza: gli effetti collaterali riportati sono dolore nel punto dell’iniezione, stanchezza e febbre, più frequenti tra i giovani. La sperimentazione proseguirà fino a raggiungere 164 casi di Covid con sintomi.

 

Potrebbe essere vicino al traguardo anche il vaccino di Oxford-AstraZeneca, sperimentato per la fase 3 in diversi Paesi, tra cui l’Italia. I test partiranno a dicembre nell’Azienda ospedaliera di Modena, uno dei sette centri italiani selezionati, con 300 volontari dai 18 anni in su (vengono esclusi immunodepressi, donne in gravidanza e persone che hanno sviluppato una forma acuta di Covid). I primi risultati arriveranno in 6 mesi, l’auspicio è che il vaccino possa essere disponibile ad aprile 2021. Quello di Oxford-AstraZeneca — già in fase 3 negli Stati Uniti, dove si attendono i primi risultati entro novembre — è uno dei due vaccini in corso di valutazione da parte dell’Agenzia europea per i medicinali.

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