Lo stato delle certificazioni ACCREDIA

27 Gennaio 2022
Lo stato delle certificazioni ACCREDIA

L’ultimo Report di Accredia mostra un forte incremento dei Laboratori di prova accreditati, in prevalenza attivi nella chimica e nella biologia/microbiologia, la cui quota di attività pari al 65% per numero di accreditamenti è di gran lunga maggioritaria.

 

Sono poco più di 100 i nuovi soggetti accreditati da Accredia nel 2020, per un totale di 1.9751, con un decisivo aumento dei Laboratori di prova che toccano i 1.272 accreditamenti. Arrivano a 202 i laboratori di taratura e i produttori di materiali di riferimento accreditati. Cresce anche il numero di organismi di certificazione, ispezione e verifica accreditati.

 

L’ultimo report disponibile sulle attività annuali di Accredia registra un numero di soggetti accreditati quasi raddoppiato: dai 1.200 del 2009 ai circa 2mila del 2020. Durante l’anno della pandemia si registra in dettaglio la crescita di 113 organismi e laboratori e 138 accreditamenti per i vari schemi di certificazione, ispezione e verifica, prova e taratura. Sono quindi i numeri a dimostrare quanto l’industria e il mercato, e il sistema Paese in generale, abbiano sempre più bisogno di controlli accurati, misure corrette e prove affidabili sulla qualità e l’efficienza dei prodotti e dei processi.

 

Nel lungo periodo, a partire dal 2010, la dinamica dei soggetti accreditati dai tre Dipartimenti è quasi sempre positiva, ma è a partire dal 2019 che si intensifica il trend annuale, arrivando nel 2020 a variazioni del +20,1% per gli organismi di certificazione, ispezione e verifica, del + 3,6% per i laboratori di taratura e i produttori di materiali di riferimento e al +1,8% per le prove, le analisi mediche e gli organizzatori di prove valutative.

La forte crescita del numero di soggetti accreditati dal Dipartimento Certificazione e Ispezione è giustificata dalle attività dell’area notificata e, in particolare, dagli accreditamenti per la verificazione periodica di strumenti di misura in base al DM 93/2017 e le verifiche elettriche secondo il DPR 462/2001.

 

 

 

Laboratori di prova

Le attività di valutazione distinte per dipartimento del Report Accredia 2020 mostrano un forte incremento nella sezione dei Laboratori di prova, con 1.272 accreditamenti tra prove (1239), analisi mediche (16) e prove valutative inter-laboratorio (17). La quota di attività di questo dipartimento è pari al 65% per numero di accreditamenti, una percentuale di gran lunga maggioritaria, per effetto delle caratteristiche del settore costituito da una moltitudine di piccoli operatori.

La distribuzione delle sedi accreditate per settore di prova mostra la netta prevalenza della chimica e della biologia/microbiologia. Da soli, questi due ambiti riguardano 1.982 strutture accreditate su 2.889, circa il 69%.

Il numero di pratiche gestite è concentrato prevalentemente sulle attività di primo accreditamento e di sorveglianza/estensione di laboratori di prova, laboratori medici e organizzatori di prove valutative interlaboratorio (PTP – Proficiency Testing Provider). Si tratta di 81 pratiche gestite, nel primo caso, e 977 nel secondo. Sono sostanzialmente stabili, pari a 255, le pratiche di riaccreditamento. Marginali, rispettivamente pari a 53 e 26, le pratiche gestite per estensioni ad hoc e suppletive.

A fine 2020, i 1.272 soggetti accreditati come Laboratori di prova sono concentrati nelle regioni settentrionali, principalmente in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna: da sole, le tre regioni del nord rappresentano il 37,2% del totale dei laboratori. Significativa la presenza dei laboratori accreditati in Piemonte, Toscana, Lazio e Campania con quote comprese tra il 7,3% e l’8,3%.

 

Organismi di certificazione, ispezione e verifica 

Cresce il numero degli organismi di certificazione, ispezione e verifica accreditati: ai 501 soggetti accreditati da Accredia corrispondono 832 accreditamenti per i diversi schemi, 109 in più rispetto al 2019. Si tratta di un incremento notevole, figlio dell’aumento delle attività nello schema ispezione, anche alla luce dell’obbligatorietà dell’accreditamento per i responsabili delle verifiche degli impianti elettrici e della verificazione periodica degli strumenti di misura con fini legali. L’aumento degli accreditamenti discende tuttavia anche da una crescita generalizzata degli accreditamenti nei diversi schemi dei sistemi di gestione, in risposta alle nuove e crescenti esigenze del mercato, nel settore IT, ICT, agroalimentare, efficienza energetica, ecc.

Quale mercato strategico per il nostro Paese, meritano una menzione particolare gli accreditamenti per la certificazione dei prodotti biologici e di qualità. In questo settore, disciplinato dai Regolamenti europei, la certificazione dei prodotti agroalimentari e biologici è basata sull’autorizzazione a operare sul mercato rilasciata agli organismi dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che consegue al pre-requisito dell’accreditamento Accredia nel caso di soggetti privati. A fine 2020 sono 18 gli organismi accreditati ai sensi del Regolamento CE 834/2007 per le produzioni biologiche, e 29 gli organismi di controllo delle Denominazione di Origine e delle Indicazioni Geografiche che operano con l’accreditamento di Accredia, di cui 25 per le produzioni agroalimentari IGP, DOP e STG e 12 nel mercato vitivinicolo di qualità a marchio DOC, DOCG e IGT (Figura 18). In quest’ultimo settore aumentano le attività di verifica e il numero di organismi di controllo, passati da 9 a 12.

 

Laboratori di taratura

Le economie moderne si affidano sempre di più alla taratura e alla produzione dei materiali di riferimento svolte sotto accreditamento, perché le misure corrette aumentano l’efficienza economica delle imprese assicurando un contesto favorevole alla crescita economica, anche attraverso gli effetti sull’innovazione. A questo corrisponde l’aumento nel 2020 degli accreditamenti rilasciati da Accredia nel 2020, 202 in totale, con un incremento rispetto al 2019 di 7 operatori.

Anche nel lungo periodo, dopo anni in cui il numero di soggetti accreditati è rimasto stabile, il settore dei Laboratori di taratura registra una decisa accelerazione. A fine 2020 i laboratori di taratura accreditati, con pochi cambiamenti rispetto all’anno precedente, sono concentrati nei settori ‘lunghezza e angoli’, ‘temperatura e umidità’ e ‘massa’. Questi tre gruppi di grandezze rappresentano poco meno del 40% del totale degli accreditamenti.

A livello regionale, i laboratori di taratura e i produttori di materiali di riferimento accreditati sono dislocati nelle regioni del nord, in particolare Lombardia (34,8%) e Piemonte (18,9%). Percentuali importanti si riscontrano anche in Emilia Romagna (10%), Veneto (7,5%) e Toscana (7%), mentre non sono presenti operatori accreditati in Valle d’Aosta.

Nel 2020 il numero di certificati di taratura rilasciati sul mercato dai laboratori accreditati è in lieve flessione, attestandosi a 160.568. Si tratta in ogni caso di un valore elevato e in linea con un trend di crescita di lungo periodo che ha portato il numero dei certificati di taratura da poco più di 90mila nel 2010 a oltre 160mila.

Attraverso il rapporto tra numero di laboratori accreditati e numero di certificati emessi per regione, è possibile stimare un tasso di attività medio regionale della taratura. Questi dati, seppur approssimati, restituiscono l’intensità media dell’attività dei laboratori per regione: se mediamente, in Italia, il tasso di attività è pari a 799 certificati per laboratorio, Abruzzo, Molise e Lombardia sorprendono con un tasso di attività, rispettivamente, pari a 3.085, 1.592 e 1.165 certificati di taratura per laboratorio.

 

Nuovi Accreditamenti 

Nel corso del 2020, anche per effetto dell’emergenza Coronavirus, è aumentata la richiesta di nuovi accreditamenti nell’area delle prove e delle analisi mediche.

Sono stati accreditati i primi laboratori per svolgere i test sulle mascherine chirurgiche previsti dalla norma UNI EN 14683, che riguarda, tra gli altri, i metodi per verificare l’efficienza di filtrazione, la resistenza agli schizzi e la respirabilità di questi dispositivi. L’Ente ha quindi visto crescere la competenza dei laboratori nazionali, che si sono rapidamente qualificati per le prove richieste, andando ad alimentare la banca dati EA degli operatori accreditati nella UE per testare le mascherine chirurgiche e i DPI.

Anche in linea con la Raccomandazione della Commissione europea di novembre 2020, che invitava gli Stati Membri a utilizzare laboratori accreditati ISO 15189 per la diagnosi dell’infezione da SARS-CoV-2, sono stati rilasciati i primi accreditamenti a laboratori di prova e medici impegnati nella ricerca del virus nei tamponi faringei.

Non meno significativo, il caso del primo Point Of Care Testing (POCT) accreditato per l’esecuzione delle analisi mediche decentrate, eseguite fuori dal laboratorio, in prossimità o presso il punto di cura o di assistenza del paziente.

È infine partito lo schema elaborato in collaborazione con ISS per garantire la conformità delle biobanche di ricerca e sviluppo alla norma UNI ISO 20387. Già avviato a livello internazionale, l’accreditamento delle biobanche risponde all’esigenza dei settori della ricerca e dei servizi per la salute di avere a disposizione materiale biologico in grado di garantire la riproducibilità e la comparabilità dei risultati, attraverso processi e procedure che coprano il ciclo di vita dei materiali biologici e le informazioni associate.

Anche grazie alla collaborazione di Accredia, che ha partecipato ai tavoli della normazione, la valutazione della conformità ha esteso le proprie frontiere verso gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile. Il nuovo accreditamento secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17029 riguarda gli organismi che svolgono la verifica e la validazione dei claim, ovvero delle asserzioni con cui le aziende descrivono le caratteristiche dei prodotti e dei servizi forniti sul mercato, a partire da quelle sulla sostenibilità.

 

Valore dell’accreditamento

In oltre 10 anni di operatività come Ente Unico, Accredia ha lavorato al fianco delle Autorità nazionali e insieme agli organismi e ai laboratori accreditati, per continuare a garantire la credibilità delle valutazioni della conformità, con maggior impegno e coinvolgimento in quella che è stata riconosciuta come la crisi più difficile dal secondo dopoguerra.

Un’analisi realizzata nel 2020 insieme a Istat, in virtù di una collaborazione siglata nel 2018, ha evidenziato che le imprese esportatrici certificate sotto accreditamento sono più produttive e registrano un aumento di efficienza e coinvolgimento nelle catene del valore globale, grazie a una superiore capacità di penetrazione nei mercati internazionali.

Lo studio dell’Osservatorio Accredia “Accreditamento e certificazioni. Valore economico e benefici sociali”, elaborato insieme a Prometeia, ha invece quantificato il contributo delle attività di valutazione della conformità alla crescita del sistema Paese, calcolato in 11 miliardi di euro in termini di crescita del Pil tra il 2013 e il 2018. E ha evidenziato come le attività svolte dagli organismi di certificazione, ispezione e verifica, e dai laboratori di prova e taratura accreditati producano benefici anche per la collettività in termini di ambiente, salute e sicurezza, grazie alla riduzione degli effetti negativi – inquinamento, malattie e infortuni – e al risparmio dei costi associati, per un valore di circa 1,3 miliardi di euro.

L’Ente italiano si pone in buona posizione anche per il valore della produzione e il valore medio di fatturato per numero di soggetti accreditati, pari a circa 10mila euro.

 

 

 

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