Nel corso degli anni i film di Hollywood e le trasmissioni televisive hanno fatto conoscere al pubblico ogni tipo di strumento e tecnica forense all’avanguardia per risolvere i crimini.
Abbiamo visto di tutto, dai metodi di rilevamento del DNA in grado di identificare all’istante un probabile sospetto, all’individuazione del colpevole sulla base di prove raccolte con un tampone di cotone. Sebbene le tecnologie di indagine sulla scena del crimine (CSI) usate nelle fiction siano un incredibile frutto dell’immaginazione, negli ultimi anni si sono verificati diversi progressi tecnologici nel campo della raccolta di prove nelle indagini sulla scena del crimine, in particolare per quanto riguarda l’estrazione e la purificazione del DNA.
Il DNA come prova chiave: dalla scena del crimine al laboratorio forense
Nel corso degli ultimi decenni, nella maggior parte dei casi, i risultati del DNA hanno portato alla condanna di innumerevoli sospetti, fornendo prove solide e inconfutabili del coinvolgimento di un individuo in un crimine. Anni di comprovato successo nei procedimenti penali hanno reso l’identificazione del DNA la più efficace tecnologia di identificazione standardizzata nel campo della scienza forense. Questo è particolarmente vero per quanto riguarda gli omicidi, in cui sangue, sperma, capelli e altri campioni biologici umani possono dare origine a un caso semplice da chiudere. Sebbene esistano alcune eccezioni e limitazioni, è opinione diffusa che la prova del DNA abbia oggi il più alto tasso di affidabilità al mondo.
Il trascorrere del tempo e l’esposizione agli agenti atmosferici aumentano il rischio di deterioramento, corruzione o contaminazione del materiale biologico sulla scena del crimine. Prima di portare le prove nel laboratorio della Scientifica, gli investigatori forensi conducono un test iniziale o uno screening dei materiali biologici sugli oggetti presenti sulla scena del crimine: da maschera e cappello alla biancheria da letto, ai capi di abbigliamento e persino agli stuzzicadenti.
Poiché un’accurata identificazione del DNA richiede una quantità sufficiente di campioni puri, l’estrazione e la purificazione rappresentano le prime fasi dei test forensi, nonché le più critiche. Chelex 100, fenolo e cloroformio, biglie magnetiche, salting-out e lisi alcalina (NaOH) sono i cinque metodi più comuni eseguiti dai laboratori della Scientifica.
Il processo di estrazione comporta generalmente la preparazione del materiale prima di passare alla rottura di cellule o buste per rilasciare e separare il contenuto di DNA dal campione raccolto. Una volta isolato il materiale di DNA, i tecnici di laboratorio forense iniziano il processo di purificazione dell’acido nucleico, rimuovendo le impurità inducendo, ad esempio, la precipitazione delle proteine mediante un’elevata concentrazione salina (salting-out). La qualità della separazione centrifuga è un elemento cruciale in questo processo forense per estrarre il DNA e ne determina direttamente i risultati.
L’importanza del controllo della temperatura della centrifuga
Una centrifuga è una macchina dotata di contenitore che ruota rapidamente per mezzo della forza centrifuga in grado di isolare fluidi di diversa densità, come le cellule del sangue dalle plasmacellule. A ogni rotazione rapida, il campione biologico si sposta alla base della provetta causando il rilascio del DNA dalla cellula.
La precisione dei risultati è determinata da diversi indicatori tecnici, tra cui la velocità di rotazione e il tempo di utilizzo. Tuttavia, il fattore più importante è il controllo della temperatura.
Il metodo di estrazione del DNA con fenolo e cloroformio lo dimostra al meglio perché è tipicamente utilizzato per estrarre il DNA del sangue a diverse temperature. Una centrifuga refrigerata ad alta velocità impostata a 4 °C (o 39,2 °F) può estrarre le bande di DNA in modo pulito, conservando l’integrità delle molecole dopo la rimozione delle proteine e di altre sostanze. Al contrario, una centrifuga da banco ad alta velocità impostata a temperatura ambiente tende a creare rotture nelle bande del DNA. Inoltre, il calore generato dalla rotazione ad alta velocità del rotore della centrifuga potrebbe degradare il DNA genomico.
La precisione di laboratorio aiuta gli investigatori forensi a scoprire chi ha lasciato tracce di DNA sulla scena del crimine e, infine, a determinare l’identità del sospetto.
Centrifughe OHAUS: maestre nel controllo della temperatura
Pochi gradi possono modificare drasticamente la qualità dei risultati del DNA. Ecco perché è indispensabile scegliere una centrifuga refrigerata dotata di controllo preciso della temperatura.
La centrifuga refrigerata ad alta velocità FC5515R di OHAUS è dotata di un potente sistema di raffreddamento e di una funzione di compensazione di temperatura, in grado di garantire precisione e risultati affidabili di alta qualità.
Durante la fase di ricerca e sviluppo della FC5515R, sono state effettuate misurazioni accurate della differenza di temperatura tra la camera e un campione di DNA in condizioni diverse. Queste specifiche sono state applicate integrando un modello di compensazione nel sistema del software di controllo della centrifuga e un sensore. Quando il sensore rileva che sia la camera che il campione hanno raggiunto la temperatura impostata, inizia il processo centrifugo. Il potente sistema di refrigerazione della FC5515R assicura il mantenimento della temperatura alle alte velocità, secondo quanto richiesto. La stessa caratteristica qualitativa è disponibile in tutti i modelli di centrifughe refrigerate OHAUS.
Fonte: Tok Tok Pr