
Pubblicata la UNI 11972:2025 che utilizza la risonanza magnetica nucleare per identificare le adulterazioni nei mieli di acacia, castagno e millefiori.
Il miele è uno degli alimenti più preziosi e, purtroppo, anche uno dei più soggetti a frodi alimentari.
L’aggiunta di sciroppi zuccherini a basso costo è una pratica fraudolenta che danneggia consumatori, apicoltori onesti e l’intero settore.
Per contrastare questo fenomeno, la commissione Agroalimentare di UNI – Ente Italiano di Normazione – ha pubblicato la nuova norma 11972:2025, che introduce un metodo analitico all’avanguardia per identificare le adulterazioni nel miele.
La norma fornisce uno strumento potente per garantire l’autenticità di uno dei prodotti simbolo della biodiversità italiana.
Il metodo si basa sulla Risonanza Magnetica Nucleare (NMR), una tecnica analitica sofisticata che permette di “fotografare” la composizione chimica del miele. Quando un campione viene sottoposto all’analisi NMR, gli zuccheri naturalmente presenti nel miele mostrano il loro “profilo” caratteristico, mentre gli adulteranti aggiunti producono segnali specifici che li rendono identificabili.
La norma UNI 11972 permette di individuare tre tipi di adulteranti comunemente utilizzati:
- l’inulina, un oligosaccaride a base fruttofuranosidica
- lo zucchero invertito, una miscela di glucosio, fruttosio e saccarosio derivante dall’idrolisi enzimatica incompleta del saccarosio
- lo sciroppo di mais/malto, una miscela di mono, di, tri e tetra-saccaridi derivati dal maltosio e zucchero di mais
La pubblicazione della norma segna un importante traguardo per il riconoscimento ufficiale delle tecniche NMR in campo giuridico. A mettere a punto la tecnica per questo specifico ambito, il Gruppo di lavoro “GL 23-autenticità degli alimenti“ istituito nell’ambito dell’accordo di collaborazione attivo tra Cnr e UNI, che prevede – tra le altre cose- la partecipazione di ricercatori dell’Ente ad attività di normazione tecnica.
Project Leader del Gruppo è Roberto Consonni dell’Istituto di scienze e tecnologie chimiche “Giulio Natta” del Cnr di Milano (Cnr-Scitec), che spiega: “Il miele, come altri prodotti alimentari di pregio, rappresenta un target per l’adulterazione al fine di ottenere maggiori profitti; inoltre, in questi ultimi anni, a causa dei cambiamenti climatici, le quantità di miele risultano fortemente ridotte. Analisi internazionali – come un recente “technical report” del JRC – hanno fornito segnali allarmanti, affermando che quasi la metà del miele importato in Europa da differenti nazioni europee ed extraeuropee non è conforme alla direttiva europea 2001/110/EC, che definisce gli standard qualitativi minimi per il miele per uso alimentare: è, cioè, da considerarsi adulterato”.
Il metodo è in grado di rilevare adulterazioni a partire dal 10% in peso, garantendo un’elevata riproducibilità. Rispetto ad altri metodi analitici, la tecnica NMR offre numerosi vantaggi. Consente un’analisi simultanea di diverse classi di composti chimici, garantisce un’alta riproducibilità dei risultati, non necessita di database di riferimento e offre la flessibilità per ampliare l’indagine su nuovi adulteranti zuccherini. La norma è applicabile specificamente ai mieli di acacia, castagno e millefiori, tre delle varietà più diffuse e apprezzate sul mercato italiano.
L’introduzione di questa norma rappresenta un importante progresso nella tutela della qualità e dell’autenticità del miele italiano. I consumatori potranno acquistare con maggiore fiducia, mentre i produttori vedranno riconosciuto il valore del loro lavoro. Per il settore apistico, già sotto pressione per cambiamenti climatici e altre sfide, la lotta alle frodi è fondamentale per garantire sostenibilità economica e valorizzazione del prodotto autentico. UNI conferma così il proprio impegno nel fornire strumenti tecnici all’avanguardia per la tutela della qualità e la promozione della trasparenza nel mercato.
fonte: UNI e Cnr