Il nuovo progetto di razionalizzazione della rete fognaria e di drenaggio del lungomare, affidato a Hydrodata, avrà un impatto fondamentale sull’ambiente e sulla vita dei cittadini, garantendo una qualità del mare coerente con la balneazione
Il sistema di collettamento delle acque reflue urbane, che raccoglie sia quelle domestiche e industriali, sia quelle provenienti da precipitazione atmosferica per portarle ai sistemi di depurazione e poi convogliarle a mare, ha un impatto fondamentale sull’ambiente e sulla vita dei cittadini.
Il progetto del Comune di Pozzuoli, affidato nella fase esecutiva definitiva a Hydrodata e a Project Area di Napoli, ha come obiettivo la razionalizzazione dei flussi fognari nella zona del lungomare Pertini in corrispondenza via Napoli, e avrà ricadute ambientali positive grazie al miglioramento degli standard di qualità delle acque scaricate in mare in tempo di pioggia.
Il progetto prevede:
- la raccolta delle acque nere e delle acque di prima pioggia e il loro trasporto verso l’impianto di depurazione;
- la raccolta e lo scarico in mare, a 40 metri di profondità e a 1 km dalla linea di costa, delle acque di seconda pioggia, opportunamente trattate.
Le acque di prima pioggia e di seconda pioggia sono quelle provenienti da fenomeni atmosferici non assorbite dal terreno e non evaporate. In particolare, le acque di prima pioggia cadono durante la fase iniziale di un evento meteorico e possono essere pericolose per l’ambiente in quanto cariche di sostanze inquinanti di varia natura ed origine. Per questo motivo devono essere veicolate verso la depurazione.
Le acque di seconda pioggia, invece, sono contaminate in misura inferiore e spesso riversate nell’ambiente senza alcun trattamento. Il progetto sviluppato da Hydrodata prevede, oltre allo scarico in mare a debita distanza dalla costa, una percentuale di diluizione degli agenti contaminanti dieci volte superiore a quella attuale. Tale sistema garantirà che la qualità delle acque sottocosta sia mantenuta negli standard corrispondenti alle acque destinate alla balneazione.
La fase costruttiva delle opere avrà un impatto minimo sulla vita quotidiana degli abitanti, evitando scavi a cielo aperto mediante l’impiego di tecniche no-dig (tipo “microtunneling” con idonea successione di pozzi di spinta e di recupero), sia per la realizzazione dei collettori che viaggiano in senso parallelo alla linea di costa, sia per la posa delle condotte sottomarine, che nel tratto più profondo saranno invece poggiate direttamente sul fondale.
“Preservare l’ambiente dai potenziali danni derivati dall’acqua è parte della missione Hydrodata, società di ingegneria che lavora da oltre quarant’anni a fianco delle amministrazioni pubbliche e delle utilities per assicurare un utilizzo e una gestione efficienti della risorsa idrica attraverso servizi qualificati ispirati ai principi di sostenibilità ambientale e alle più efficaci logiche d’impresa” afferma Aldo Porcellana, amministratore delegato di Hydrodata.
Fonte: Ufficio Stampa Hydrodata