La collaborazione scientifica di dto | Excellence for Innovators con le tossicologie forensi delle Università di Padova, Bologna, Pavia e Politecnica delle Marche ha reso possibile un interessante studio sulla diffusione delle sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) nella popolazione italiana.
Lo studio ha previsto l’analisi del capello di 86 soggetti provenienti dalle regioni di Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia e Marche per la ricerca mirata di 20 molecole di PFAS. I risultati ottenuti attraverso l’impiego di metodiche analitiche altamente performanti hanno dimostrato la presenza di almeno una molecola PFAS, ma anche di campioni contenenti fino a 4 PFAS differenti, nel 66 % dei campioni analizzati.
Solo il 15% dei campioni è risultato negativo alle analisi. I PFAS maggiormente riscontrati sono stati PFOA, PFOS, PFNA, PFBA, PFDA, PFUnA, PFHxS.
Le quantità totali medie per i quattro gruppi di popolazione sono stati 0.207 ng/g, 0.096 ng/g, 0.099 ng/g e 0.160 ng/g rispettivamente per le popolazioni di Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia e Marche.
Tale studio è stato oggetto di una recente intervista pubblicata su Le Monde, in cui si confrontavano i risultati italiani con le analisi eseguite sul capello di alcuni parlamentari francesi; i test eseguiti su quattordici soggetti rivelavano la presenza di sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) in tutti i campioni, con una chiara prevalenza di PFOA (100%), PFNA (86%) e PFOS (64%).
In questo gruppo di campioni erano presenti in particolare due soggetti originari di alcune zone fortemente industrializzate che presentavano concentrazioni più elevate di alcuni PFAS (PFOS, PFOA, PFNA, PFHxS).
La combinazione di una maggiore presenza di PFNA+PFOS+PFOA si allinea con i campioni raccolti in Veneto.
I risultati dello studio francese e italiano sui livelli di PFAS nei capelli rivelano dati importanti riguardo alla presenza di questi contaminanti nell’uomo, nonostante siano stati condotti su una scala relativamente piccola.
Infatti, nonostante i livelli di esposizione in questi due paesi dovrebbero essere diminuiti a causa del divieto di produzione industriale di alcuni PFAS a livello dell’UE (come PFOA e PFOS), questi studi confermano invece la persistenza di quantità misurabili nel capello.
I capelli sono una matrice interessante per le analisi tossicologiche perché i composti vengono incorporati nel tempo, consentendo una valutazione retrospettiva dell’esposizione agli xenobiotici in base alla crescita della lunghezza dei capelli, che è tipicamente di circa 1 cm al mese.
Considerando la lunga emivita di eliminazione dei PFAS dal siero, le concentrazioni nei capelli possono fornire informazioni sulle situazioni di esposizione passate in modo diretto.
L’attenzione sul monitoraggio dei livelli di PFAS è sempre maggiore e mostra un trend in aumento se calcoliamo le recenti indicazioni dell’EPA (United States Environmental Protection Agency).
Il 14 Marzo 2023, il presidente americano Biden ha annunciato tramite l’EPA quella che lui ha definito “PFAS Strategic Roadmap” con l’intento di regolamentare in modo restrittivo la contaminazione dei PFAS nell’acqua potabile, definendo i PFAS una “minaccia per l’umanità”.
L’Unione Europea sta compiendo passi notevoli nella stessa direzione, affermando di voler elaborare un piano d’azione per l’eliminazione progressiva dei PFAS entro il 2030.
I laboratori di analisi devono essere attrezzati per questi cambiamenti irreversibili per portare avanti una missione che va ben oltre il rendiconto finanziario.
Ogni laboratorio ha un dovere morale nei confronti dell’umanità.
Se anche il tuo laboratorio si occupa di PFAS, noi di dto | Excellence for Innovators abbiamo il piacere di invitarti al Webinar che verrà ospitato da LabWorld martedì 17 Ottobre 2023 in cui parleremo proprio di PFAS.