È stato da poco interrotto lo studio clinico di Phase-III per Verubecestat, una terapia sviluppata da Merck & Co. per il trattamento dell’Alzheimer ai primi stadi. L’interruzione dello studio rappresenta una improvvisa battuta di arresto per la ricerca e per la teoria delle placche amiloidi, secondo la quale sarebbero proprio questo tipo di placche a causa la patologia
Vi è un intero ramo della ricerca che si è sviluppato intorno allo studio delle placche senili, che secondo alcuni sarebbero la causa del morbo di Alzheimer.
Tra le grandi società farmaceutiche che hanno investito in questi studi sono presenti Merck, Eli Lilly e Biogen. Il fine di questo ramo della ricerca è lo sviluppo di inibitori beta secretasi, come ad esempio Verubecestat, che mirano a bloccare l’enzima che necessario alla sintesi della proteina amiloide.
Purtroppo sia il Verubecestat di Merck & Co., sia il Solanezumab di Eli Lilly hanno mancato di efficacia nella fase clinica della sperimentazione, fatto che mette a rischio l’intera teoria delle placche amiloidi. Secondo alcuni i risultati dimostrerebbero che le placche senili, anziché essere la causa, sarebbero un effetto dell’Alzheimer.
I risultati dei test clinici della prossima azienda, la Axovant, potrebbero comunque far fare un salto di qualità alla ricerca, infatti sembra che il loro farmaco possa dare una risposta a breve termine nel miglioramento delle capacità cognitive nelle persone affette dal morbo di Alzheimer.