Nei sistemi di purificazione dell’acqua ad uso laboratorio, lo stoccaggio è spesso necessario soprattutto dopo i primi trattamenti per la purificazione dell’acqua come la distillazione e l’osmosi inversa.
L’acqua purificata può essere stoccata principalmente in due modi:
• Opzione 1: In un serbatoio o in una cisterna per l’uso dopo un singolo passaggio attraverso una combinazione di resine a scambio ionico, lampade UV e filtrazione.
• Opzione 2: In un serbatoio con ricircolo periodico, attraverso una combinazione di resine a scambio ionico, lampade UV e filtrazione.
Tuttavia, la prima opzione non consente alcun tipo di controllo né alcuna rimozione di eventuali contaminanti e non è raccomandata per applicazioni in cui i livelli batterici devono essere tenuti sotto controllo. Invece, la seconda opzione costituisce la scelta migliore in quanto permette di mantenere bassi i livelli di contaminazione all’interno del serbatoio e di garantire una qualità ottimale dell’acqua fino al punto d’uso. Qui in basso, vengono comparate le due opzioni.
Il ricircolo dell’acqua purificata in un sistema di stoccaggio ha due vantaggi. Il primo è la rimozione continua di batteri e altre impurità che potrebbero formarsi, in primo luogo grazie allo spostamento dell’acqua che interferisce con la costituzione e lo sviluppo dei biofilm e, inoltre, il ripetuto passaggio dell’acqua attraverso una lampada UV e altri mezzi di purificazione riduce al minimo l’eventuale accumulo dei batteri. Al contrario, l’acqua statica contenuta in serbatoi o in condutture cieche è sempre considerata una fonte estremamente indesiderata di contaminazione batterica.
In aggiunta, il ricircolo può anche ridurre i livelli di contaminazione batterica. Nell’esperimento illustrato nel grafico in basso l’acqua purificata è stata depositata in due serbatoi sterili da 25 litri, provvisti di filtri protettivi. In entrambi i casi, è stato erogato 1 litro/min d’acqua ogni ora, cioè il volume di due serbatoi al giorno. I serbatoi sono stati sanitizzati periodicamente.
Un serbatoio è stato tenuto senza ricircolo e campionato in asepsi. L’acqua nel secondo sistema è stata sottoposta a ricircolo intermittente attraverso resina a scambio ionico e lampada UV. I campioni sono stati raccolti in due punti: dal serbatoio e a valle della lampada UV. Come ci si attendeva, i livelli batterici presenti nel serbatoio statico erano molto elevati, variando da 4 a oltre 1000 CFU/ml. I livelli nel serbatoio con ricircolo erano in media di 2,1 CFU/ml, sottolineando il carico molto più basso che grava su ciascun filtro finale. I risultati migliori sono chiaramente stati ottenuti dai campioni dopo le tecniche di purificazione, generalmente 0,1 CFU/ml o meno.
Conclusione:
Se non vengono prese delle misure preventive, i batteri proliferano nell’acqua pura e formano biofilm sulle superfici a contatto con l’acqua. I filtri con pori del diametro anche inferiore a 0,2 micron o ultrafiltri possono essere impiegati per rimuovere i batteri, ma se l’acqua che li attraversa è troppo contaminata da batteri, il carico sul filtro sarà molto elevato e si realizzerà un accumulo di batteri e di detriti, con aumentato rischio di colonizzazione e persino di superamento del filtro, oltre a quello di rilascio di detriti nell’acqua. È quindi fondamentale mantenere livelli batterici bassi a monte del filtro mediante il ricircolo e l’utilizzo di luce UV.
Per questo motivo, la maggior parte dei prodotti per la purificazione dell’acqua della linea PURELAB di ELGA Labwater hanno una pompa di ricircolo integrata che permette di ricircolare l’acqua fino al punto d’uso, garantendo sempre la qualità dell’acqua di cui hai bisogno.