Rifiuti, dagli scarti alimentari al packaging 100% biodegradabile

4 Novembre 2019
Enea

Nuove soluzioni per trasformare i rifiuti in risorse, arrivano dai laboratori ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile

 

Nel loro stand a Ecomondo, la Fiera internazionale per la sostenibilità ambientale, in programma dal 5 all’8 novembre a Rimini, i ricercatori dell’agenzia illustreranno le soluzioni tecnologiche per l’economia circolare e come trasferire queste alle imprese interessate per svilupparle a livello commerciale.

 

Per i ricercatori Enea, gli scarti dell’industria casearia possono diventare bottiglie e vaschette di plastica green, 100 per cento biodegradabile.

Un esempio concreto è il progetto Biocosì, per produrre bioplastica per il packaging alimentare, che ha appena vinto il premio “Agrifoodmaker 2019” per l’Innovazione nel settore dell’agricoltura e dell’alimentazione, promosso tra gli altri dal ministero delle Politiche agricole alimentari.

L’obiettivo è di arrivare a riciclare circa l’80% degli scarti della produzione di burro e formaggi, attraverso una duplice innovazione: da un lato, il recupero differenziato di tutte le componenti del siero (sieroproteine/peptidi, lattosio, sali minerari ed acqua ultrapura) e, dall’altro, la produzione di bioplastica biodegradabile e bioderivata dal lattosio stesso. Di fatto, quindi, si riducono gli inquinanti dell’industria casearia, gli elevati costi di smaltimento dei reflui ed anche l’impatto della plastica nell’ambiente. Secondo studi ENEA, l’83% dei rifiuti in plastica nei mari italiani è costituito da packaging, per lo più di prodotti usa e getta.

Questo processo eco-innovativo, che abbiamo sviluppato nel nostro centro di Brindisi in collaborazione con la start-up pugliese EggPlant, è ispirato al principio ‘zero-rifiuti‘ dell’economia circolare e risponde a esigenze etiche e ambientali, ma anche economiche, perché consente di tagliare di circa il 23% il costo unitario di produzione. Le bioplastiche, infatti, rappresentano circa l’1% dei 300 milioni di tonnellate di plastiche prodotte ogni anno in Europa e la European Bioplastics stima che la domanda crescerà del 50% nel medio termine, da circa 4,2 milioni tonnellate del 2016 a 6,1 milioni nel 2021”, sottolinea Valerio Miceli, ricercatore ENEA presso la Divisione Biotecnologie e agroindustria.

Fonte:  Enea

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