In questo mese di novembre si sono registrate temperature record negli oceani, Sima: “Dal surriscaldamento globale effetti diretti su salute umana”. Con il caldo infatti aumenta il rischio di malattie per l’uomo trasmesse attraverso acqua, cibo, insetti e parassiti a causa dell’alterazione dell’equilibrio dell’ecosistema.
L’aumento delle temperature ha effetti diretti sulla salute umana e incrementa il rischio di malattie trasmesse attraverso acqua, cibo, insetti e parassiti. Lo affermano gli esperti della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), commentando l’allarme lanciato dagli esperti del programma di osservazione della Terra Copernicus di Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione europea, secondo cui, a novembre, nella zona compresa fra il 60esimo parallelo Sud e il 60esimo parallelo Nord, la temperatura media della superficie degli oceani è stata di 20,79 gradi, la più alta finora registrata e ben 0,4 gradi sopra le medie del periodo.
Il riscaldamento globale altera l’equilibrio di tutti gli ecosistemi, minacciando gli elementi essenziali della vita umana, come acqua, aria e cibo, e modifica la frequenza e la distribuzione di molte malattie infettive – fa sapere Sima –. L’aumento delle temperature medie crea le condizioni ideali per la trasmissione di molteplici agenti patogeni: grazie alla maggiore umidità proliferano ad esempio zecche, zanzare e parassiti che diffondono malattie anche gravi come il virus Zika, la febbre dengue e la malaria. Ma a crescere è anche il rischio di malattie idrotrasmesse: piogge intense e alluvioni, eventi direttamente connessi al cambiamento climatico, fanno straripare corsi d’acqua e mandano in tilt le reti fognarie, diffondendo tra la popolazione agenti virali quali virus delle epatiti A ed E, Enterovirus, Adenovirus, Norovirus, Rotavirus, contaminando anche la catena alimentare.
Proprio sul fronte del cibo l’innalzamento delle temperature medie incrementa la sopravvivenza delle cisti di protozoi patogeni e i batteri responsabili di alcune sindromi gastroenteriche, anche a causa della contaminazione di alcuni prodotti alimentari, come ad esempio i prodotti ittici.