Ecco i tappetini intelligenti in grado di rilevare ogni dolore sospetto al piede in quelle persone che, avendo già danni al nervo, non li avvertono rischiando così la successiva formazione di ulcere
Le complicanze correlate alla patologia del piede diabetico, come i danni ai nervi, le ulcerazioni e le infezioni, sono una delle cause più comuni di ospedalizzazione tra i pazienti con diabete di tipo 2. Le ulcere del piede coinvolgono in un primo momento solo gli strati superficiali della pelle, ma successivamente possono evolversi e diffondere negli strati profondi fino ai tendini e alle ossa. Numerosi fattori contribuiscono allo sviluppo di ulcere del piede diabetico, tra questi uno dei più importanti è il danno ai nervi che impedisce ai pazienti di avvertire il dolore provocato da piccole lesioni al piede. La lesione ripetuta nel tempo può portare a un’ulcera e la diagnosi precoce può aiutare a prevenirne la formazione e il peggioramento.
Le linee guida dell’American Diabetes Association raccomandano ai pazienti diabetici una valutazione completa del piede ogni anno e ai pazienti con storia di ulcere o amputazioni, piedi insensibili, deformità del piede o malattie vascolari periferiche, controlli ai piedi regolari a ogni visita medica.
L’idea alla base dei tappetini intelligenti è quella di rilevare ogni dolore sospetto al piede in quelle persone che, avendo già danni al nervo, non li avvertono rischiando così la successiva formazione di ulcere. Alcuni studi dimostrano che questo genere di tappeti intelligenti rileva la possibilità di sviluppare ulcere del piede diabetico prima che compaiano i segni esterni, dati dalla scarsa circolazione o dal cambiamento di colore.
Il sistema legge e comprende l’infiammazione delle ferite come un aumento della temperatura e le sonde del tappetino rilevano appunto l’aumentare della temperatura localmente nelle varie aree del piede. Un paziente passa sul tappeto per 20 secondi alla volta, almeno tre volte alla settimana, il dispositivo misura la temperatura in diverse aree del piede e il software cerca un “hotspot”, cioè un’area dove la temperatura è persistentemente superiore a quella di altre aree. Il sistema inoltre è in grado di avvisare i medici con delle notifiche quando i dati mostrano che sta iniziando a svilupparsi un’infezione, così che il professionista possa decidere in largo anticipo come procedere.
Fonte CuraLaFerita