Test di biodegradabilità su matrice cosmetica

31 Ottobre 2022
Test di biodegradabilità su matrice cosmetica

Un approfondimento sui test di biodegradabilità su matrice cosmetica e materie prime di Lab-Control, società di servizi tecnologici dotata di laboratori di analisi chimica e microbiologia. 

 

Il laboratorio veneto ha esteso i suoi servizi per il settore cosmetico offrendo come sempre ai suoi clienti l’assistenza dei tecnici e la garanzia in merito alla riservatezza delle analisi.

 

 

Il test consigliato da Lab-Control per scarico in fogna o dispersione accidentale in ambiente acquatico non marino è quello di biodegradabilità immediata (o pronta biodegradazione/biodegradabilità) con metodo OECD 301F:1992. È il test tecnicamente più valido che il laboratorio esegue con un sistema manometrico automatizzato (OCSE / OECD 301: 1992 “Ready biodegradability” – Test F, Manometric Respirometry).

Un volume misurato di mezzo minerale inoculato, contenente una concentrazione nota della sostanza in esame (ad es. 100 mg di sostanza in esame / l che danno almeno 50-100 mg ThOD / L) come unica fonte nominale di carbonio organico, è agitato in un matraccio chiuso a temperatura costante (± 1 ° C) per un massimo di 28 giorni. La continua agitazione crea una sospensione del campione accettabile per campioni insolubili in acqua (§ 4, OECD 301: 1992).

Il consumo di ossigeno viene determinato misurando la diminuzione della pressione parziale dovuta al consumo di O2, con un sensore ospitato nel tappo del vaso. L’anidride carbonica evoluta non si aggiunge al pressione nello spazio di testa della nave, poiché viene assorbita da una soluzione di idrossido di sodio. L’ammontare di ossigeno assorbito dalla popolazione microbica durante la biodegradazione della sostanza in esame (corretto per assorbimento mediante inoculo in bianco, eseguito in parallelo) è espresso come percentuale del ThOD (Theoretical Oxygen Demand) calcolata stechiometricamente o COD (Chemical Oxygen Demand) misurata in laboratorio. Quando possibile, il ThOD dovrebbe essere preferito al COD (§§ 2 e 22, OECD 301: 1992).

Questo e altri metodi di biodegradabilità immediata permettono di dichiarare in etichetta che il prodotto è rapidamente biodegradabile ai sensi del Reg. CE 1272/2008 (CLP):

4.1.2.9.5 Le sostanze sono considerate rapidamente degradabili se si verifica almeno una delle seguenti condizioni:

a) negli studi di pronta biodegradazione a 28 giorni sono raggiunti almeno i seguenti livelli di degradazione:

b) nelle prove basate sul carbonio organico disciolto: 70%;

c) nelle prove basate sulla deplezione dell’ossigeno o sulla formazione di diossido di carbonio: 60 % del massimo teorico.

Questi livelli di biodegradazione devono essere raggiunti entro 10 giorni dall’inizio della degradazione, considerato come il momento in cui il 10% della sostanza è stato degradato, a meno che la sostanza venga identificata come UVCB o come sostanza complessa, multicostituente con costituenti strutturalmente simili. In tal caso e se vi sono sufficienti motivazioni, si può derogare alla condizione relativa alla finestra di 10 giorni e applicare la soglia di 28 giorni.

 

Per la biodegradabilità in acqua di mare (trasxzporto in mare, dispersione, solari e balneazione) il metodo di prova è l’OECD/OCDE 306 (1992) “Biodegradability in seawater” (closed bottle test). Una determinata quantità della sostanza test è disciolta nel test medium, in modo tale da avere una concentrazione finale di principio/i attivo/i di 2 mg/L.

Durante l’analisi la soluzione è conservata in bottigliette scure, in incubatore, al buio e a temperatura costante di 20±1 °C. La degradazione è monitorata attraverso misurazioni periodiche di ossigeno disciolto (con elettrodo a fluorescenza). La durata della prova è di 28 giorni. Il pass level è il 60% del consumo teorico di ossigeno (ThOD) o, se non calcolabile (miscele o formula chimica ignota), della domanda chimica di ossigeno (COD).

 

Infine, per quanto riguarda la biodegradabilità intrinseca, il termine ‘intrinseco’ si riferisce a una qualità intrinseca dipendente dalla composizione e struttura chimica del materiale, prima di considerare eventuali proprietà ‘estrinseche’.

Qui il metodo è OECD 302B:1992 Zahn-Wellens/EMPA(1) Test. Una miscela contenente la sostanza in esame, nutrienti minerali e una quantità relativamente elevata di fango attivo in mezzo acquoso viene agitato e aerato a 20-25 ° C al buio o alla luce diffusa fino a 28 giorni. Controlli in bianco, contenenti fanghi attivi e nutrienti minerali ma nessun test sostanza, vengono eseguiti in parallelo.

Il processo di biodegradazione è monitorato mediante determinazione di DOC (o COD (2)) in campioni filtrati prelevati a intervalli giornalieri o ad altri intervalli di tempo. Il rapporto tra DOC eliminati (o COD), corretto per il bianco, dopo ogni intervallo di tempo, al valore DOC iniziale è espresso come percentuale di biodegradazione al momento del campionamento. La percentuale di biodegradazione è tracciata nel tempo per dare la curva di biodegradazione.

 

 

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