Gli scienziati sono vicinissimi alla realizzazione del primo genoma sintetico, progettato e costruito interamente in laboratorio
Questo genoma, creato artificialmente, si basa su quello del lievito del pane, il Saccharomyces cerevisiae, e verrà assemblato grazie ad uno speciale software, mentre le sue componenti saranno tutte naturali (ovvero, molecole presenti in natura).
Il Dna del lievito è composto da ben 16 cromosomi e la ricerca è arrivata a buon punto: sulla prestigiosa rivista Science sono stato pubblicati finora nove articoli che annunciano la costruzione di cinque cromosomici sintetici del lievito, che si aggiungono a quello ottenuto in laboratorio nel 2014. Allo stato attuale il 37,5% del Dna sintetico del lievito è pronto.
La maggioranza degli articoli pubblicati su Science, ben sette, fanno parte del progetto internazionale Genoma Sintetico del Lievito, famoso per aver ottenuto in passato il primo cromosoma. Il progetto adesso proseguirà con la ricerca, fino ad ottenere la versione sintetica degli altri 10 cromosomi mancanti.
La realizzazione del primo genoma sintetico sarà sicuramente una tappa importante del progresso scientifico, così come lo è stata la prima cellula sintetica, ottenuta nel 2010 da Craig Venter.
Il piccolo Saccharomyces cerevisiae non è nuovo a questo tipo di studi, infatti nel 1996 è stato il primo organismo eucariota di cui è stata ottenuta la mappatura completa del Dna.
Oltre a essere un punto di riferimento per la ricerca, il lievito ha varie applicazioni industriali, infatti è impiegato anche nella produzione della birra e dei biocarburanti. La possibilità di modificare il genoma del lievito permetterà in futuro di produrre nuove sostanze, magari dei biocarburanti più efficaci e meno inquinanti, oppure dei nuovi tipi di antibiotici.
Il noto genetista Edoardo Boncinelli ha commentato la notizia sottolineando che si tratta di qualcosa di “tecnicamente stupefacente”, inoltre quando il genoma sintetico sarà completato si avrà, in teoria, un genoma simile a quello dell’uomo, infatti “tra il lievito e noi esseri umani c’è un’incredibile comunanza, anche se le dimensioni sono molto diverse”.
Anche Stefano Gustincich, direttore del Laboratorio di Neurogenomica dell’Istituto Italiano di Tecnologia, è entusiasta della scoperta, poiché in futuro potremo condurre “esperimenti nei quali ogni passaggio è completamente controllato: prima d’ora non era mai successo in biologia”. Gustincich, così come Boncinelli, ha sottolineato che “è molto importante che il primo genoma sintetico sia quello di un organismo con cellule dotate di nucleo”, infatti “i meccanismi che controllano le sue cellule sono gli stessi che controllano l’espressione dei geni nelle cellule dei mammiferi”.