Università di Parma identifica il primo virus influenzale della nuova stagione

11 Dicembre 2017
virus influenza di specie B

L’identificazione è avvenuta nei laboratori di Virologia del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma – Unità Operativa di Virologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma

 

Il virus influenza di specie B è stato identificato dalla Prof.ssa Flora De Conto e dalla Prof.ssa Maria Cristina Arcangeletti e collaboratori nel Laboratorio di Virologia Molecolare dell’Unità Operativa Complessa di Virologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, diretta dalla Prof.ssa Adriana Calderaro, Direttore della Scuola di Specializzazione in Microbiologia e Virologia e afferente al Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma.

Com’è noto il virus influenza di specie B, così come il virus influenza di specie A, causa infezione e malattia nell’uomo con circolazione ed episodi epidemici ricorrenti e generalmente collocati nella stagione invernale nei Paesi a clima temperato.

L’elevata variabilità dei virus influenzali, con possibilità di riassortimento genico favorito dal loro genoma segmentato, rende necessario un elevato grado di attenzione da parte degli scienziati specializzati in ricerche su tali agenti e del personale sanitario che si occupa del loro monitoraggio e della diagnosi, per la possibile emergenza di ceppi virali con nuove caratteristiche antigeniche, in grado di sostenere episodi epidemici di più vaste dimensioni e anche vere e proprie pandemie.

L’impiego di tecnologie molecolari avanzate in uso presso l’Unità Operativa di Virologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma ha permesso una diagnosi tempestiva di infezione da virus influenza B da un tampone faringeo di un ragazzo di 15 anni pervenuto al Pronto Soccorso Pediatrico con sintomatologia (tosse, febbre) riferibile ad infezione dell’apparato respiratorio, poi ricoverato nel reparto di Pediatria – Sezione Infettivi.

Tale risultato è rilevante anche dal punto di vista epidemiologico, perché dimostra che la circolazione di virus influenzali non è strettamente limitata alla sola stagione invernale e ribadisce la necessità di attuare controlli puntuali e di applicare metodi diagnostici sofisticati, in grado di permetterne il rilevamento in maniera precoce ed accurata.

Informazioni aggiornate al 26 novembre 2017 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sulla base dei dati disponibili, attestano una bassa circolazione di virus influenza in Europa, con una proporzione di virus Influenza di specie B relativamente prevalente rispetto a quella della specie A. In Italia, dati dell’Istituto Superiore di Sanità riportano 4 casi di infezione da virus influenza B rivelati tra la Puglia ed il Veneto nella settimana tra il 20 ed il 26 novembre scorso.

Questo risultato è stato possibile anche grazie al supporto della continua attività di ricerca condotta sugli stessi virus nel medesimo Centro, che ha pubblicato sulle prestigiose riviste scientifiche “Plos ONE” uno studio sull’infezione da virus influenzale A(H1N1) e sulla rivista “Scientific Reports” del gruppo “Nature” un altro studio sui metodi innovativi per la diagnosi di infezione da virus dell’apparato respiratorio mediante l’utilizzo della spettrometria di massa.

Fonte Università di Parma

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