Vaccino italiano Takis, partita la sperimentazione

3 Marzo 2021
Takis

Le sperimentazioni saranno concluse in autunno. Il vaccino “e-vax” usa il metodo del Dna e può essere facilmente adattato alle varianti

 

E’ partita la sperimentazione del vaccino italiano anti-Covid ideato dalla Takis di Castel Romano (Roma) e sviluppato in collaborazione con Rottapharm Biotech, con i primi volontari sani che lunedì mattina hanno ricevuto la dose iniziale del vaccino a Dna (Covid-eVax). La fase 1 coinvolgerà 80 volontari sani divisi in 4 gruppi con dosi diverse somministrate con o senza richiamo, mentre in fase 2 si raggiungeranno fino a 240 soggetti sulle dosi più promettenti.

 

Non si tratta di una semplice iniezione: e-vax viene somministrato con uno strumento che assomiglia a una pistola. Nell’inoculare un frammento di Dna, provoca una debolissima scossa elettrica, che dà la sensazione di una contrazione involontaria del muscolo.

Nella frazione di secondo della scossa, la membrana delle cellule del muscolo si apre e la molecola di Dna vi entra, con un processo che si chiama elettroporazione. Una volta all’interno, provvederà alla sintesi della proteina spike del coronavirus, l’antigene in grado di stimolare il sistema immunitario. Rispetto alla molecola di Rna usata da Pfizer e Moderna, l’Rna è più robusta e stabile. Ma ha anche dimensioni maggiori: per questo è necessaria l’elettroporazione per farla filtrare attraverso la membrana cellulare.

E-vax è stato messo a punto dalla biotech di Castel Romano Takis (l’azienda si trova proprio accanto a ReiThera, nel polo della ricerca 20 chilometri a sud di Roma) in collaborazione con Rottapharm di Monza. Nella migliore delle ipotesi, i test si concluderanno in autunno e diranno se una sola dose è sufficiente od occorre il richiamo. Il vaccino si conserva facilmente, a temperatura di frigo. E potrà essere “molto importante in futuro – spiega Paolo Bonfanti, direttore della clinica di malattie infettive del San Gerardoperché sarà possibile modificarlo con semplicità, adattandolo alle nuove varianti”. La tecnica dell’elettroporazione, spiega Luigi Aurisicchio, amministatore delegato e direttore scientifico di Takis, “è stata sviluppata da un’altra azienda italiana, Igea di Carpi, che facilita l’ingresso del Dna nelle cellule muscolari e funge anche da adiuvante, stimolando i processi immunologici”.

Dopo la prima “elettroporazione”, si aspetteranno due giorni per verificare eventuali effetti collaterali.

Il vaccino, interamente ‘made in Italy’, si avvale di un consorzio prestigioso di centri clinici italiani per la fase 1 e la fase 2 della sperimentazione clinica. Oltre al San Gerardo, le sperimentazioni (per ora si tratta della fase uno) si svolgeranno anche allo Spallanzani di Roma e al Pascale di Napoli. “In Rottapharm Biotech – spiega Aurisicchio – abbiamo trovato un partner per l’investimento iniziale e il supporto nello sviluppo clinico, ma ora è necessario l’intervento finanziario delle istituzioni italiane ed europee, per una tecnologia che potrebbe rivelarsi utile non solo contro il Covid, ma anche per una serie di altre indicazioni terapeutiche, a cominciare dai vaccini contro il cancro”.

I tre centri clinici – ricorda una nota – sono coinvolti in tutte le attività dello studio, ma ciascuno ha responsabilità maggiori su uno dei tre aspetti principali della sperimentazione.

 

Scheda azienda

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