La zanzara tigre non è soltanto fastidiosa, può essere anche pericolosa: ecco, secondo uno studio scientifico, un repellente naturale assolutamente inaspettato
Arriva l’estate e con essa il pericolo della zanzara tigre che, soprattutto in alcune zone del Nord Italia, rappresenta un vero e proprio problema tanto che in Friuli Venezia Giulia è partita una campagna preventiva.
Uno studio scientifico pubblicato su PubMed, importante portale medico, ha rivelato un modo assolutamente inaspettato per impedire la proliferazione della zanzara tigre: il caffè.
Repellente contro la zanzara tigre: la soluzione del caffè
Il caffè avrebbe un vero e proprio potere repellente nei confronti della zanzara tigre: questo è quanto emerso da un recentissimo studio pubblicato su PubMed. Si tratta di un rimedio naturale che si inserisce all’interno di una serie di studi che cercano di trovare il modo per evitare il proliferare di questo fastidiosissimo, e a volte pericoloso, insetto. Lo studio rivela come le larve e gli esemplari adulti di zanzara tigre abbiano sviluppato una forte resistenza agli insetticidi, per cui la nuova frontiera di questa guerra aperta è la maniera di evitare la deposizione delle uova.
Insomma, si tratterebbe di riutilizzare gli scarti del caffè, in quanto contengono sostanze tossiche per la zanzara tigre. In più, si tratterebbe di un modo per limitare l’inquinamento causato dagli insetticidi in commercio e dagli stessi scarti. Insomma, due piccioni con una fava.
La zanzara tigre come problema medico globale
La guerra aperta contro la zanzara tigre non è soltanto perché si tratta di un insetto fastidioso, ma anche perché può rappresentare un pericolo per la salute. Vale la pena ricordare che essa è il vettore della cosiddetta febbre dengue, malattia di origine virale, un combinato di quattro virus trasmessi all’uomo proprio attraverso la puntura della zanzara tigre. Si tratta di una malattia tropicale e subtropicale, ma che, a seguito del flusso di merci e persone, si sta spostando anche in altre aree del pianeta.
Fonte: Investire Oggi